“E’ stato pestato? Da chi? Oppure non ha ricevuto cure sanitarie? Chiedero’ al Garante dei detenuti di approfondire e riferire anche alla Regione, intanto la Asl sta approfondendo la parte di sua competenza”: lo scrive nella sua pagina Facebook la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in merito al detenuto moldavo di 38 anni trovato morto in cella nel carcere di Terni, nei giorni scorsi. La presidente pubblica anche l’articolo de ‘Il Giornale.it’ che riporta la testimonianza di un amico della vittima. Dal penitenziario avrebbero spiegato che e’ stato un infarto, ha riferito al quotidiano l’uomo, secondo il quale pero’ il 38enne era tutto pieno di lividi e sangue. “Mai dimenticare gli ultimissimi – scrive ancora la presidente Marini – anche se oggi in Italia questo non va di moda”. Domani verra’ eseguita l’autopsia. Il moldavo era stato trovato morto nel sonno, venerdi’ scorso, nella sua cella del carcere di Terni. Secondo quanto si apprende l’uomo – recluso per una condanna per furto che avrebbe finito di scontare nel 2019 – soffriva di problemi di salute, in particolare allo stomaco, e assumeva psicofarmaci. I familiari e un amico hanno pero’ riferito a Il Giornale che il corpo del trentottenne, dopo la morte, era “pieno di lividi, con il sangue che usciva dal naso, dalla bocca e dalle orecchie”, aggiungendo di non credere alla prima ipotesi dell’infarto. Inoltre – sempre stando al loro racconto – il trentottenne, che da sei mesi soffriva di dolori alla pancia, si lamentava delle condizioni di detenzione. Sulla salma la procura di Terni ha disposto l’autopsia, che, come detto, verra’ eseguita domani.
Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2018 - 21:58