Mattinata nocerina per il governatore Vincenzo De Luca. All’Umberto I, ha inaugurato i ristrutturati reparti di Rianimazione e Medicina. Al termine, ha fatto il punto della situazione “sanitaria. C’erano tutti i suoi uomini: regionali, provinciali e comunali. E lui non s’è tirato indietro: “Bisogna lavorare alla tedesca, senza contare gli anni ma i minuti. Adesso ci sono le risorse, c’è bisogno della massima operatività per la sanità campana. Progettazioni, programmi, appalti, lavori. Ora ne abbiamo le possibilità. Usciamo finalmente dal piano di rientro, cioè dai disastri del passato. Abbiamo a disposizione oltre un miliardo per l’edilizia ospedaliera e recuperiamo 270milioni ex articolo 20. Dobbiamo recuperare ancora terreno, lo dicono i numeri. L’aspettativa di vita di un cittadino campano è di 3 anni inferiore alla media italiana. Voglio una sanità pubblica al servizio della povera gente, quella che ha i milioni può scegliere di andare dove vuole. Occorre la collaborazione di tutti, noi faremo la nostra parte, ci sarà nuovo personale infermieristico e ci saranno primari scelti per competenze ed esperienze, non suggeriti dalla politica, che ha saccheggiato la sanità attraverso lo scambio tra voti ed incarichi”. Poi le attenzioni su Nocera e sull’Agro. Su Nocera è arrivata la sollecitazione del sindaco Manlio Torquato, che ha ringraziato De Luca e il commissario straordinario Mario Iervolino per l’interesse mostrato in questi mesi per l’Umberto I, per il Dea di secondo livello o addirittura una prospettiva da struttura aziendale autonoma. De Luca: “Quello di Nocera è uno dei migliori ospedali della regione. L’attenzione sarà sempre massima, ad ottobre ci saranno 130 infermieri in più. I successivi interventi riguarderanno emo-dinamica, dialisi, i locali per la conservazione delle cellule staminali, psichiatria e diagnostica, ostetricia e ginecologia. Mi aspetto risultati in cambio. Sulle liste d’attesa, sul numero delle fratture al femore operate entro 48 ore, sui numeri dei parti, sullo screening oncologico. Quando siamo arrivati noi, Scafati e Pagani avevano il destino segnato. Dovevano chiudere. Oggi Scafati è centro importante per la pneumologia mentre Pagani è polo oncologico. A proposito, da Pagani voglio subito il crono-programma per i due acceleratori lineari, ci sono 23 milioni pronti”. Stoccate di altro generale contro il governo per la situazione vaccini: “Qualcuno fa il no vax coi figli degli altri. La soglia delle vaccinazioni in Campania era pericolosamente scesa all’84%,ora siamo al 97% per l’esavalente”. Infine la stoccata napoletana per l’Ospedale del Mare: “Userò le bombe atomiche per difenderlo, ci sono sabotaggi continui ma non arretrerò di un millimetro. Ieri ci sono stato in incognito, ho preso nota di tanti problemi. Se si apre un ospedale bisognarne controllarne il rodaggio, non mettersi dietro una scrivania. Caro Monsignore (n.d.c. rivolto al Vescovo di Nocera Sarno Giuseppe Giudice), io per le scelleratezze precedenti faccio il Presepe del Seicento coi pastori zoppi. Le prossime assunzioni dovranno riguardare anche amministrativi, progettisti, geometri. Per spendere quel che abbiamo, dobbiamo muoverci, dell’ordinaria amministrazione non mi accontento”. E’ intervenuto, da padrone di casa, anche Alfonso Giordano, direttore sanitario del Presidio Ospedaliero di Nocera: “Nel 2017 qui ci sono stati 24mila ricoveri con 440 posti letto. L’ideale sarebbe far rientrare anche Sarno nel presidio unico che al momento comprende gli ospedali di Nocera, Pagani e Scafati. Il sogno del Dea esiste”.
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