Un vero e proprio tariffario per ottenere informazioni sulle case da occupare, nulla osta e autorizzazioni per regolarizzare la presenza negli immobili e scalare illecitamente la graduatoria. La Procura di Roma ha portato alla luce un vero e proprio sistema corruttivo all’interno dell’Ater, l’istituto romano che gestisce l’edilizia popolare. Sei le persone raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari in una indagine che vede indagate complessivamente 52 persone. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Francesco Dall’Olio, hanno avviato le indagini nel 2015. Sono oltre 50 le abitazioni, nella zona di Montesacro, Tufello e Ostiense, finite nell’indagine. “Una storia di ordinaria corruzione”, spiegano gli investigatori. I funzionari pubblici in cambio di mille euro verificavano, previo accesso al data-base dell’Ater, le case disponibili ad essere occupate e le comunicavano ai richiedenti. Con 1.500 euro si poteva ottenere il nulla osta ma la corruzione poteva raggiungere anche i 17 mila euro (autorizzazione ad effettuare lavori in casa) o avvenire attraverso altre utilita’ come l’acquisto agevolato di una auto, di motori per le barche e il pagamento di lavori di ristrutturazione delle abitazioni dei funzionari corrotti.
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