Aveva seminato allarme e paura in corsia, tra i pazienti e i loro parenti, il moldavo, ora in cella, che dallo scorso agosto, per mettersi in tasca pochi spiccioli, avrebbe scassinato i distributori di caffe’, bevande e merendine nel reparto di Pediatria del Fatebenefratelli e all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini in piazza Cardinal Ferrari a Milano. Da quanto e’ stato riferito i timori di degenti e dei loro familiari, in particolare i genitori dei piu’ piccoli, era di ritrovarsi davanti quell’uomo che, come testimoniano i filmati delle telecamere esaminati dagli investigatori, si aggirava negli ospedali con uno zainetto, poi sequestrato, con dentro non solo un piede di porco ma anche altri ‘attrezzi del mestiere’ come cacciaviti e una testa di un piccone. Timori ai quali e’ stato messo fine giovedi’ scorso quando il 35 enne, soprannominato ‘Arsenio Lupin degli ospedali’, mentre era in azione al Pini, e’ stato fermato in quanto riconosciuto grazie immagini del suo volto diffuse agli uomini delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale. Immagini che – e’ stato riferito oggi in conferenza stampa – lo ritraevano, oltre che con lo stesso zaino, pure con la stessa camicia che indossava nel precedente ‘colpo’ messo a segno il 10 settembre nella pediatria del Fatebenefratelli, la struttura ospedaliere che avrebbe gia’ ‘visitato’ lo scorso 26 agosto. Per lui, un girovago originario della Moldavia anche se, come risulta dai terminali della Questura, risiederebbe con la famiglia in provincia di Piacenza, il pm Giovanni Tarzia ha chiesto la convalida del fermo e il carcere. Istanza ieri accolta dal gip davanti al quale l’uomo, con precedenti per furto, ricettazione, porto d’armi e danneggiamento e tra i tossicodipendenti che frequentano il ‘boschetto di Rogoredo’, durante l’interrogatorio di garanzia ha ammesso tutto, aggiungendo di voler “cambiare vita”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Settembre 2018 - 07:54