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Castellammare, camorra e mercato del pesce di Salerno: assolti Michelino D’Alessandro e i suoi prestanome

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Castellammare. La camorra di Castellammare, e per essa il clan D’Alessandro, non aveva messo le mani sugli affari e sulla gestione del porto di Salerno e per questo che il Tribunale di Salerno ha assolti i 17 imputati al processo. La Dda aveva chiesto l’arresto di tutti, fatta eccezione per un maresciallo della Guardia Costiera, accusato di avere fatto delle “soffiate” sui controlli alle ditte. Tra gli assolti c’è Michelino D’Alessandro, nipote omonimo del defunto padrino di Scanzano e figlio di Luigi, detto Gigginiello uscito dal carcere pochi mesi fa dopo circa 30 anni. Secondo la Dda il clan D’Alessandro attraverso le ditte DaMi Fish e la Ittica Stabile srl aveva il controllo del mercato del pesce nel porto di Salerno. Nonostante Michele D’Alessandro fosse detenuto, il business era nelle loro mani grazie a una fitta rete di prestanome tra cui sua moglie, Giovanna Girace e ii cognato Nunzio Girace detto ’o mericano, vittima di un agguato di camorra nell’autunno 2013 e indagato per evasione fiscale. Sarebbero stati loro due i veri padroni della “Ittica Stabile srl” il cui formale proprietario  risulta essere Aniello Stabile che aveva ereditato l’attività aperta da suo padre 50 anni fa,. Il processo si è svolto con rito abbreviato. Tutti assolti dunque perché il fatto non sussiste: oltre Michelino D’Alessandro anche  Valeria, Giovanna e Nunzio Girace, Antonio Verdoliva e Giuseppe Ragone, e poi gli uomini ritenuti vicini ai Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, Nunzio Palumbo,  Aniello Lambiase, Antonio Esposito e Aniello Stabile.


Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2018 - 07:43

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