Tredici medici, in servizio in vari reparti dell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, sono stati iscritti nel registro degli indagati per la morte di un bimbo, S.P., di poco piu’ di due anni, residente in un comune della provincia. I provvedimenti sono stati adottati dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha aperto un fascicolo per fare luce sulla vicenda dopo la denuncia dei genitori del bimbo deceduto nel reparto di rianimazione del nosocomio cosentino. I fatti risalgono all’11 settembre scorso. Il piccolo, residente a Lattarico, era giunto in ospedale lamentando dei forti dolori all’addome che avevano indotto i medici a ricoverarlo nel reparto di chirurgia pediatrica. I sanitari avevano deciso, in seguito, di sottoporre il piccolo, che soffriva anche di alcune patologie cardiache, ad un delicato intervento chirurgico all’apparato digerente che prevedeva l’asportazione di una parte dell’intestino. Terminata l’operazione pero’, le condizioni del piccolo sarebbero peggiorate e avrebbero reso necessario il suo trasferimento nel reparto di rianimazione dove, a distanza di poche ore, il bambino ha cessato di vivere. Era l’alba di martedi’ 11 settembre. A quel punto i genitori del piccolo hanno presentato denuncia nel posto di polizia dell’ospedale cosentino e la Procura della Repubblica ha disposto, allo scopo di chiarire tutti i passaggi della tragica vicenda, il sequestro della cartella clinica. Inoltre, e’ stata disposta l’effettuazione dell’autopsia che e’ stata affidata ad un’equipe composta da un chirurgo pediatrico, da un medico legale e da un radiologo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesu’ di Roma. L’esame avra’ il compito di accertare le cause della morte del bambino nell’intento di cercare di capire in particolare se ci sia stata una qualche responsabilita’ nel decesso. Un epilogo inatteso, la morte di S.P, che, oltre a gettare nella disperazione e nello strazio piu’ cupo e profondo i genitori del bambino, una giovane coppia – il padre di Lattarico, e la madre originaria di Montalto Uffugo, due comuni dell’hinterland cosentino – ha duramente segnato anche i parenti e quanti, nelle comunita’ di origine dei due, conoscevano entrambi e il loro bambino.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2018 - 20:08