Accanto alla blasonata pizza dei maestri pizzaiuoli napoletani, la cui arte ha conquistato il riconoscimento Unesco, si sta imponendo il “roman style”: si stende l’impasto col mattarello e non a mano per poi sfornare pizze che risultano più sottili, “scrocchiarelle” anche per il contenuto di olio o strutto, e col cornicione spesso bruciacchiato. Due stili differenti, entrambi apprezzati dai consumatori, al punto che molti locali nella Città capitolina propongono le Margherite & co. in doppia versione. Questo stile, frutto di una rivoluzione silenziosa che ha visto aprire a Roma pizzerie d’autore col fior fiore dei professionisti di settore, trova oggi codifica nel ”Manifesto della Nuova Pizza Romana”, in dieci punti, presentato in occasione del ‘Pizza Romana Day’ organizzato da Agrodolce, in collaborazione con Repubblica Sapori e GreenStyle. Il manifesto, firmato da un nutrito gruppo di pizzaioli, nasce, sottolineano i promotori, ”con la volontà di restituire importanza ad uno stile troppo spesso emarginato”. Il Pizza Romana Day con un menu un po’ nostalgico visto il proliferare di ricette speciali, sara’ celebrato stasera in 20 indirizzi-cult della Capitale che proporranno le cinque classiche: Margherita, Napoli , Capricciosa, Funghi, Fiori. Facoltativo, il calzone romano. In occasione della presentazione della guida ‘Roma Lazio 2019 de La Repubblica il decano dei professionisti romani, Giancarlo Casa da due decenni patron de ‘La Gatta mangiona’, ha sottolineato che ”vent’anni fa nessuno conosceva la pizza e tanto meno i pizzaioli. Oggi tutte le pizzerie di qualità si preoccupano dei prodotti di qualità, e questo è positivo per il mercato. La pizza oggi si digerisce meglio – sottolinea – e si abbina sempre più spesso a vini e birre di qualità”. Intanto Napoli risponde: il 20 settembre ospiterà la presentazione della guida del Gambero Rosso che assegnerà i “Tre Spicchi” i campioni nazionali. E il 16 ottobre la terza edizione di #PizzaAward2018, promosso da MySocialRecipe, premierà il Pizzaiolo Protagonista dell’Anno, la Pizzeria dell’Anno e Award alla Carriera tra le 400 pizze registrate e 239 pizzaioli in gara. Per il giornalista e autore di diversi libri di gastronomia Luciano Pignataro ”la pizza vince la sfida di mercato perché rappresenta un lusso accessibile. Anche per le tante versioni speciali si paga qualcosa in più ma rimane un costo sostenibile.
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