I genitori, stranieri, gli avevano affidato il figlio, di 9 anni, perche’ lo aiutasse a imparare l’italiano e lo tenesse occupato di pomeriggio mentre erano assenti per il lavoro. Invece, un trentenne della provincia di Pisa, avrebbe approfittato della loro fiducia per abusare del bambino. L’uomo, che lavora sugli scuolabus di un Comune della Val d’Era e’ stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal tribunale di Pisa su richiesta della procura. E’ un’indagine durata alcuni mesi, condotta in pieno riserbo. Un’inchiesta in una fase poco piu’ che iniziale e non si ferma perche’ probabilmente si sta cercando proprio di accertare se il giovane non abbia tentato altre molestie nei confronti di altri bambini della stessa zona. Secondo quanto emerge, e’ stata la madre del piccolo ad accorgersi che qualcosa non andava piu’ nell’atteggiamento del figlio che aveva iniziato a manifestare malesseri psicologici. La donna ha cominciato a scavare, prima di tutto proprio nella psiche del figlio finche’ i sospetti sono divenuti per lei la certezza che l’orco fosse proprio quel giovane nel quale col marito aveva riposto tanta fiducia. Cosi’ la coppia lo ha denunciato ai carabinieri che hanno indagato in silenzio trovando riscontri testimoniali alle accuse della donna. Gli inquirenti hanno raccolto informazioni in giro, con discrezione e determinazione. E hanno anche ascoltato la vittima, con tutte le cautele dovute. Il bambino, assistito da uno psicologo nella veste di consulente tecnico della procura, ha raccontato gli incontri, i pomeriggi trascorsi insieme al trentenne e quei “giochi” che altro non erano che veri abusi. Parole che hanno convinto gli inquirenti ad accusarlo di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di minore. Le accuse dunque sono pesantissime e, in questa prima fase, gli indizi raccolti dagli investigatori hanno convinto il giudice per le indagini preliminari a disporre la misura cautelare. Negli accertamenti eseguiti dagli inquirenti non sono emersi, allo stato, altri abusi commessi dal presunto orco su altri bambini. Ma l’indagine, mentre si stanno vagliando con attenzione i contesti in cui agiva il trentenne, procede coperta dal massimo riserbo.
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