Dura la vita dell’insegnante di danza. E anche dell’allieva.
Punti Chiave Articolo
Non parliamo qui delle dure e lunghe ore di allenamento alla barra, di tutte le volte che si devono ripetere la “prima posizione”, la “seconda posizione”, la “terza posizione” … e poi, via via, i passi più complessi, ogni settimana sempre più difficili, fino alla preparazione del saggio di fine anno.
No; qui, parliamo di un altro aspetto, altrettanto duro, forse di più, dato che non vi si può far fronte con il semplice sacrificio dell’allenamento. La questione è infatti più sottile e concerne il dibattito sull’utilizzo dei salvapunte.
Perché, infatti, se nessuno mette in dubbio l’utilità e l’indispensabilità dei tre accessori base della danza – il body, i collant e le scarpette – sulla questione del salvapunte non esiste un’opinione condivisa.
Ci sono gli “assolutamente pro” e gli “assolutamente contro”. E, nel mondo della danza, si ripete il fenomeno che da decenni invade anche il mondo del calcio: tutti sono “allenatori” e tutti hanno la soluzione migliore per vincere; tutti sanno chi mettere in campo e chi lasciare in panchina.
A scuola di danza è la stessa cosa: ognuno ha la propria opinione sui salvapunte e la vuole assolutamente comunicare – in qualche caso, tenta anche di imporla – all’insegnante. La quale, assieme all’allieva, si trova al centro del dibattito e funge da parafulmine agli strali dei genitori inferociti.
Perché un’altra cosa è certa: l’insegnante che imponga i salvapunte alle allieve, si troverà di fronte solo genitori contrari; e, viceversa, l’insegnante contraria all’impiego di questo accessorio, riceverà le visite incessanti di padri e madri, che, dichiarando di sapere tutto, di avere letto tutto il possibile su internet, avranno la certezza che i salvapunte sono indispensabili per la riuscita dell’educazione alla danza della loro figlia.
Noi, qui, non abbiamo pretese di offrire la verità su un piatto d’argento, anche perché di questa verità non disponiamo. Ci limiteremo a presentare le due posizioni contrastanti, nel modo più obbiettivo possibile.
Innanzitutto, di cosa si tratta?
Il salvapunte altro non è che un’imbottitura che va posizionata all’interno della scarpa, allo scopo di proteggere il piede dagli sfregamenti cui è sottoposto in seguito ai movimenti continui e per preservare le dita dalle pressioni cui sono sottoposte in allenamento. Oltre alla protezione delle ossa, il salvapunte limita o impedisce la formazione di vesciche.
In commercio, si trovano salvapunte in lattice o in spugna, con uno spessore medio o sottile: ad un minor disturbo all’interno della scarpa, si contrappone un consumo più rapido (in genere si sbriciolano o si rompono). Sono consigliati per massimo due ore di allenamento al giorno.
L’alternativa è rappresentata dai salvapunte in silicone, caratterizzati da uno spessore maggiore, per una protezione più ampia e una durata più lunga. La flessibilità del materiale con cui sono realizzati li rende perfetti per qualsiasi tipo di piede e soprattutto per chi si alleni molte ore ogni giorno.
Chi è contrario all’utilizzo dei salvapunte sostiene che il dolore che le danzatrici provano è solo transitorio e comunque sopportabile. Anzi, l’eventuale uso di questo accessorio impedirebbe il rafforzamento naturale delle dita dei piedi e provocherebbe delle deformazioni, assolutamente non passeggere. Inoltre, la ballerina perderebbe la sensibilità e non potrebbe quindi sfruttare le cinque dita contemporaneamente per un appoggio ideale
Per i fautori dell’impiego del salvapunte, questi ultimi consentono di allenarsi senza sentire il dolore e di rinforzare progressivamente le dita. La ballerina che provasse dolore, assumerebbe una postura sbagliata, difficile da correggere e che si ripercuoterebbe anche sullo sviluppo del corpo, oltre che sulla sua qualità di danzatrice.
Nel dubbio, chi voglia gettare uno sguardo a quello che propone il mercato, potrà trovare un’ampia scelta di salvapunte presso il marchio Danza: silicone, lattice, gommapiuma, gomma naturale. Anche Odette propone i propri accessori per la protezione delle dita, come quello in silicone, rosa chiaro e lavabile in lavatrice. Danztech invece vende dei salvapunte in gel, compatti e morbidi allo stesso tempo. Freddy, infine, propone dei salvapunte in silicone, color crema, disponibili in due taglie: S (fino al numero 35) e M (fino al numero 42).
A Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno si piange la morte del 24enne Antonio D’Arcangelo… Leggi tutto
Musk, dopo aver deriso il cancelliere Scholz, seguita nella sua piece da teatro assurdista e… Leggi tutto
Il presepe napoletano, secondo Roberto Saviano, rappresenta un "sogno" che si distacca dalla mera realtà.… Leggi tutto
Domani, 23 dicembre, alle ore 10:00 su Rai 1, il programma “Storie Italiane”, condotto da… Leggi tutto
La Fontana di Trevi a Roma ha riacquistato il suo splendore dopo i recenti lavori… Leggi tutto
Un incendio è scoppiato questa mattina alla Vela Rossa di Scampia, in un'appartamento al terzo… Leggi tutto