“Sono una brava persona, questa tragedia mi ha straziato, mi sento umanamente responsabile di non aver mai pensato che potesse accadere. Mi hanno messo in croce, mi sento colpevolizzato da tutti: se non avessi un po’ di tranquillità mentale dubiterei di me stesso. Mi stanno linciando con accuse assurde, come non aver applicato la delibera Gole Sicure”: così il sindaco di Civita, Alessandro Tocci intervistato da Repubblica dopo la morte di dieci persone a causa della piena del torrente Raganello nel parco del Pollino in Calabria. “L’unica delibera approvata e vigente è l’ordinanza dell’allora sindaco di Civita varata nel 1997. Invece vi siete concentrati tutti su Gole Sicure, che io stesso ho fortemente voluto ma non era ancora operativa: la giunta doveva varare l’ordinanza esecutiva, e la stavamo concordando con gli altri comuni coinvolti e con l’ente parco. Nessuno percepiva il rischio di una piena dirompente in agosto, quando il torrente è in bassa. Ma una delibera operativa c’era già, e chi avrebbe dovuto farla rispettare è proprio chi ci accusa di negligenza e sciatteria”. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa? “E’ venuto qui a Civita a dire che ha chiesto al prefetto di raccogliere entro due giorni tutti i documenti esistenti, attesi o disattesi: se avessero aperto i cassetti avrebbero trovato entrambi la delibera del ’97. Era stata notificata sia al prefetto che al comando della Forestale di Civita, cioè i carabinieri forestali che dipendono dal ministro, che oltretutto è un loro ex generale”. Una ordinanza che prevede “precauzioni comunque insufficienti, di fronte al dramma vissuto. Rilevate le frequenti cadute di massi, le insidie e le asperità, invita e obbliga a indossare un equipaggiamento idoneo, ad accompagnarsi a una guida esperta e a non avventurarsi da soli nelle gole. Ma se vogliamo parlare di cose serie, la verità è che il sistema intero va rivista”. “La protezione civile non può scaricarsi la coscienza con un’allerta meteo al giorno. Ne riceviamo quasi trenta al mese. Arrivano quando piove e con il sole, quando c’è vento forte e quando non c’è una bava. E poi, l’onda di piena ha ucciso anche chi era a valle del ponte del Diavolo, dove la gente va da sempre a rinfrescarsi con i piedi in acqua. Come facevamo a sapere che lunedì, mentre c’era un bel sole e il solito allarme giallo della protezione civile, dall’altra parte del monte arrivava una bomba d’acqua mai vista? Perché non ci hanno avvertito?”. “Nelle Gole bisognerebbe creare un sistema tecnologico con allarmi automatici ogni cento metri coordinati da un ente che va individuato. Ma davvero può occuparsene il comune di Civita? E con quali soldi?”.
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