La dicotomia quasi schizofrenica che caratterizza la realtà pompeiana – la quale ha una caratura accentuatamente internazionale e un’altra irrimediabilmente paesana – emerge da due notizie di cronaca, non casualmente trattate sia sulla Stampa locale che sulla Grande Stampa.La prima notizia, di caratura strapaesana, riguarda la sospensione fino alla fine dell’anno 2018, salvo complicazioni, delle prestazioni pomeridiane – quindi di lavoro straordinario – dei Vigili Urbani in particolare e anche di altri uffici Comunali, compreso quello essenziale dell’Anagrafe.La causa sarebbe annidata nella inadeguatezza del fondo che dovrebbe garantire la corresponsione delle indennità spettanti ai dipendenti per lo “straordinario”.
Siamo davanti a una Miseria senza Nobiltà delle Casse Comunali. La Opposizione strepita contro il Sindaco Pietro Amitrano perché, a quanto pare, la questione risulta datata di alcuni anni, a partire dal 2010, se non prima. Quando in quegli anni non lontani l’attuale Sindaco ricopriva il ruolo di Revisore dei conti del Comune di Pompei. Successivamente è stato un annetto vicesindaco con la Amministrazione Comunale dell’ineffabile Nando ULIANO. Ergo non potrebbe dirsi inconsapevole e irresponsabile del problema insorto. Ma la questione si pone intatta in tutta la sua incredibile drammaticità. Purtroppo, al di là di responsabilità professionali o politiche. Basti pensare che per la Pompei nuova, quella viva, mentre si prevedono o piovono “a zeffùnno” milioni di euro sulla Città morta degli Scavi e intorno a essi, nella Buffer Zone, si prospetterebbe un semestre di chiusura del Comando VVUU fin dal primo pomeriggio e fino a tutto quest’anno 2018.
Intanto, già oggi le serate e le notti pompeiane vengono devastate da decine di motorini, auto e moto di grande cilindrata, strombazzanti per le vie del Centro. Noi auspichiamo che il vile dane’ si trovi per il Corpo VVUU e per i servizi comunali essenziali pomeridiani – venendo incontro alle esigenze di cittadini e turisti. Si gratti il fondo del barile del bilancio Comunale o si chieda al Settore Turismo regionale un contributo urgente per la vivibilità turistica del Centro Urbano. Ma si valuti anche una diversa distribuzione delle ore di apertura quotidiana degli Uffici Comunali e di quelli del Corpo VVUU. Pompei non è solo gli Scavi. Si tenga presente questo, diamine!
La secondo notizia invece riguarda il progetto EAV da circa 70 milioni di euro (!), arrivato in Conferenza dei Servizi. Esso ha la ambizione dichiarata di cambiare volto e struttura all’assetto del centro storico di Pompei, che si sviluppa intorno e lungo la linea ferroviaria EAV Srl, già Circumvesuviana, sulla tratta Napoli – Pompei Santuario – Poggiomarino. I Relatori EAV lo hanno presentato come «Un progetto per cambiare il volto della città». Andando nel dettaglio – per quanto riguarda il Progetto EAV /Circumvesuviana – dobbiamo dire ancora una volta che ci sorprende che scelte urbanistiche di grande rilievo per la vita della Città nuova vengano passate sopra la testa dei cittadini pompeiani e del Consiglio Comunale che li rappresenta. Sono scelte urbanistiche in “chiave ferroviaria” che prescinde dalle esigenze primarie dei cittadini residenti, evidentemente.Per di più esse sono state affidate all’ EAV. Eppure l’ EAV è un Ente regionale (NB: ha per Socio Unico la Regione Campania). Esso è derivato dal non disciolto Ente Autonomo Volturno che, per caso e per disavventura dei cittadini campani, ha incorporato nei decenni passati la Circumvesuviana, la SEPSA e la Metro Campania NordEst.Inoltre la Regione Campania ha affidato all’EAV Srl il trasporto pubblico su gomma delle Province di Napoli, Avellino e Benevento.Nella sua Mission, verificabile nel sito Internet EAV, si legge che “fornisce supporto alla Regione Campania nelle attività di pianificazione, progettazione, programmazione e controllo dei progetti ed investimenti regionali nel campo della mobilità e del trasporto.”Sembrerebbe che l’EAV abbia quindi tutti i numeri per cambiare il volto di Pompei?Qui ci assalgono i dubbi. Perche’? Ebbene, si sa che l’EAV non ha mai brillato per capacità strategiche di respiro territoriale. Basta vedere le condizioni della rete ferrata. E’ un Ente indebitato fino al collo, incapace di autogestirsi senza fare ulteriori debiti e sull’orlo di un catastrofico fallimento per una voragine che, stando ai si dice, supera di gran lunga il mezzo Milione di euro e veleggia – senza arrestarsi – ben oltre il Milione di Euro. Nel caso dell’ EAV siamo cioè alla Miseria dopo la Nobiltà. Non a caso il lungimirante Aurelio De Laurentiis, furbo presidente del Napoli, torrese doc, ha preferito dirottare le sue plusvalenze calcistiche nel Calcio stesso, a Bari, abbandonando la idea, per un po’ coltivata, di “prendersi in carico” le linee ferrate EAV/Circumvesuviana, dell’area Vesuviana e Sorrentina.Una cosa doveva però essere certa e irrinunciabile: il Comune di Pompei non doveva spogliarsi del proprio ruolo decisionale. Né limitarsi soltanto a subire le scelte fatte da altri per la Buffer Zone. Su questo ci soffermeremo nel prossimo articolo.
Federico L.I. Federico
1. (continua)
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