Rinchiusero l’amante del padre in un appartamento, la pestarono a sangue e le tagliarono anche ciocche di capelli. I protagonisti di questa storia sono due giovani sorelle di San Nicola di Centola, Maria e Veronica Di Vece. Le due ragazze di 29 e 24 anni il 31 agosto del 2015 segregarono in un appartamento, fittato per l’occasione, una consulente assicurativa di Maratea con la colpa di essere l’amante del padre. Entrambe, condannate a 2 anni e 8 mesi di reclusione per minaccia, rapina e lesioni personali, ritornano dietro al banco degli imputati con l’accusa di sequestro di persona. Maria e Veronica rinchiusero la donna nell’appartamento, le tolsero con la forza il cellulare e la pestarono violentemente causandole lesioni alla schiena alle gambe e al volto, le diedero dei morsi ad un braccio e infine le tagliarono i capelli. La donna non si perse di coraggio e denunciò tutto ai carabinieri.
E’ da capire cosa sia accaduto tre anni fa tanto da spingere le due sorelle, insospettabili e molto stimate nel paese, come riporta Il Mattino, anche per il loro impegno nel sociale, a compiere un atto del genere. Secondo quanto raccontato ai carabinieri la 40enne fu selvaggiamente picchiata. Le sorelle la afferrarono per la gola fino a farle mancare il respiro. La donna però riuscì a scappare approfittando di un momento di distrazione delle due. Lo scorso marzo furono condannate per minaccia, rapina e lesioni personali e al pagamento delle spese processuali. Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione per il reato di sequestro di persona ma l’avvocato della donna si è opposto evidenziando come sia stata privata alla sua cliente la libertà fisica per circa quattro ore. La richiesta è stata accolta, si ritornerà in aula il prossimo gennaio.
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2018 - 08:01