Nessuna soluzione per l’azienda La Doria di Acerra: chiude e delocalizza al Nord. Inutile il tavolo al Ministero dello sviluppo economico, anche perché Di Maio, dopo aver promesso una soluzione, non si è nemmeno presentato. Basta tentennamenti e false promesse, bisogna trovare subito una soluzione che salvaguardi i lavoratori e il destino produttivo dell’area”. Lo dichiara la deputata Michela Rostan, vicecapogruppo alla Camera di LeU, che sulla vertenza La Doria ha presentato a giugno una interrogazione, da cui è partita l’iniziativa del governo.
“Eravamo ottimisti ma nulla di fatto – continua la parlamentare napoletana – Il ministro Di Maio, a Casal di Principe, aveva incontrato una delegazione di lavoratori. Con loro aveva fatto il solito selfie con sorriso e striscione. Aveva garantito il suo intervento. Ma al tavolo dello scorso primo agosto al ministero non si è neppure presentato. Ha mandato il vicecapo di Gabinetto, Sorial. A quel tavolo non è stato invitato neppure il sindaco di Acerra. La trattativa non è nemmeno cominciata. L’azienda ha ribadito che il 30 settembre chiude lo stabilimento di Acerra e si sposta al nord. Non ha voluto accettare nemmeno la proposta sindacale di un mese di proroga per continuare la discussione. L’unico margine aperto è quello di uno spostamento dei lavoratori in altri territori, con un enorme disagio e un aumento dei costi personali, la distruzione dell’indotto territoriale, con nuovi posti di lavoro persi, e lo smantellamento ulteriore dell’area produttiva di Acerra, già segnata gravemente dalla crisi. Non possiamo stare a guardare. La vertenza riprenderà subito. Mi auguro che Di Maio riconvochi il tavolo, si ricordi delle promesse fatte e questa volta almeno si faccia vedere”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Agosto 2018 - 12:55