Napoli. Ci sono prove sufficienti per ritenere che Francesco Schiattarelli ha partecipato all’omicidio di Francesco Augeri. il Giudice per le indagini preliminari Marcello De Chiara ha convalidato il fermo del pm emesso nei confronti del 19enne napoletano della zona dei Miracoli del Rione Sanità che si è consegnato lunedì scorso nel carcere di Secondigliano dopo essere scappato da Diamante. Il gip ha applicato nei confronti del giovane un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Il fermo di Schiattarelli, difeso dagli avvocati Francesco Paone e Giorgio Pace, diventa arresto, mentre continuano le indagini sull’episodio accaduto a Diamante, in provincia di Cosenza il 22 agosto scorso, nel quale ha perso la vita il 23enne Francesco Augeri.
I carabinieri coordinati dalla Procura, i rilievi tecnici e autoptici potranno chiarire meglio cosa è accaduto quella notte verso le 3,30 quando Raffaele Criscuolo, 28enne di Boscotrecase, ha ingaggiato una lite con un minore F. D’A., amico di Schiattarelli dopo un banale spintone. Un omicidio al quale hanno assistito quasi in diretta almeno una decina di giovanissimi turisti, sia napoletani che calabresi. Raccontato poi dai testimoni. Nel quale pesa anche la posizione di Criscuolo e il suo racconto. In fondo è lui l’unica vittima testimone oculare sia della sua aggressione di quella dell’amico calabrese, colpito quasi alle spalle all’altezza dell’addome con tre coltellate.
Al vaglio della Procura per i minori anche la posizione del giovane F. D’A., originario della provincia di Caserta che ha preso parte alla rissa.
Rosaria Federico
Articolo pubblicato il giorno 29 Agosto 2018 - 14:59