Finanziamenti a cultura e turismo con fondo perduto fino a 200mila euro. E’ quanto è stato approvato dalla Regione Campania, nel decreto dirigenziale del 30 luglio 2018, che prevede incentivi utili a sostenere micro, piccole e medie imprese operanti nei settori della cultura, dei prodotti e servizi del turismo culturale della Regione. Il bando rientra nel Por Campania FESR 2014 – 2020. Il Programma Operativo Regionale (POR) è il documento di programmazione della Regione che costituisce il quadro di riferimento per l’utilizzo delle risorse comunitarie del FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) per garantire la piena convergenza della Campania verso l’Europa dello sviluppo. Le risorse messe in campo sono pari a 10 milioni di euro e saranno distribuite in due aree di intervento: sistema produttivo della Cultura (4 milioni) e nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale (6 milioni). Il primo ambito è riservato alle imprese che operano nel settore del patrimonio culturale, storico e artistico: dalla gestione di strutture artistiche e sale cinematografiche; biblioteche, archivi e attività di musei; gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili; fino alle attività di orti botanici, dei giardini zoologici e delle riserve naturali. Il programma dovrà prevedere spese agevolabili per un valore minimo complessivo di 50mila euro e il contributo erogabile può raggiungere l’intensità massima dell’80% delle spese ammesse e l’importo massimo può raggiungere i 200mila euro. Il secondo ambito, è aperto alle aziende che adoperano nei settori della produzione dei contenuti culturali, della cultura materiale e delle attività correlate. In particolare: industrie culturali, fotografia, stampa; industrie creative, editoria, grafica, studi di registrazione, radio e televisione, studi di registrazioni sonore, computer games (a tematica culturale), comunicazione; servizi per la pubblicità, software e sviluppo, ICT; architettura e servizi diversi per il patrimonio culturale, design, il made in Italy, la moda ed i settori in cui trovano espressione le attività collegate alle tradizioni ed alla culturale locale e mobilità turistica, ricettività, ristorazione. In questo caso, il programma di spese agevolabili, dovrà prevedere un valore minimo di 50mila euro. La forma di contributo a fondo perduto, può raggiungere la misura massima del 60% delle spese ammissibili. L’Importo massimo è di 200mila euro per progetti proposti dai consorzi, società consortili o reti. Per le singole MPMI (Micro Piccole Medie Imprese) l’importo è di 80mila euro, mentre nel caso di un’impresa che fa parte di una rete, il contributo massimo è di 100mila euro. Di conseguenza, alla stessa Rete, non potrà essere attribuito un contributo superiore ai 400mila euro
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