La polizia a Vieste ha eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di due cugini, Claudio e Giovanni Iannoli, rispettivamente di 39 e 32 anni, ritenuti elementi di spicco al vertice dell’organizzazione criminale mafiosa del centro garganico, capeggiata da Girolamo Perna. Il team di investigatori della Polizia denominato “Gruppo Gargano” ha accertato che i due sarebbero parte del gruppo criminale riconducibile a Perna, coinvolto nella guerra di mafia con l’opposta fazione di Marco Raduano, che ha fatto registrare, negli ultimi anni a Vieste, una lunga scia di sangue con numerosi omicidi e tentativi di omicidio di soggetti legati ad entrambe le consorterie criminali. Il fermo e’ stato emesso al termine di una indagine, avviata con l’omicidio di Gianbattista Notarangelo, avvenuto a Vieste il 6 aprile scorso, che ha accertato un fiorente traffico di droga nella cittadina garganica, gestito proprio dai cugini Iannoli. I due avrebbero assicurato continuita’ negli affari illeciti ed efficienza nell’approvvigionamento e smercio della droga sino al giorno del suo assassinio, della collaborazione di Gianmarco Pecorelli. Quest’ultimo assicurava, secondo gli inquirenti, il coordinamento e la gestione operativa dell’attivita’ illecita per conto dell’intero gruppo criminale. Nel corso dell’indagine, e’ emersa anche la contrapposizione armata con il gruppo antagonista, finalizzata a conquistare una posizione egemonica nel controllo del territorio per lo svolgimento delle attivita’ illecite ed in particolare per lo spaccio di stupefacenti sulle piazze locali. Gli inquirenti avrebbero anche registrato la volonta’ del clan Perna di imminenti rappresaglie nei confronti di esponenti della fazione avversa.(
Articolo pubblicato il giorno 27 Agosto 2018 - 14:23