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Omicidio di Diamante, Schiattarelli si difende: ‘Non sono stato io’. Non ci sono prove contro di lui

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“Non sono stato io, ho partecipato alla prima rissa, ho preso un colpo a un occhio e sono finito per terra. Poi mi sono rialzato e ho visto gente scappare. Sono andato a casa. Non so niente dell’accoltellamento di Francesco Augieri”. E’ questa in sintesi la difesa di Francesco Schiattarelli, il 19enne dei Miracolii nel rione Sanità a Napoli in carcere da due giorni a Secondigliano perché accusato di essere l’assassino del 23enne Francesco Augieri, ucciso a Diamante la notte del 22 agosto scorso. Il giovane assistito dai suoi avvocati Giorgio Pace e Francesco Paone, due giorni fa si è presentato al carcere di Secondigliano. Nei suoi confronti già il 23 agosto, il pm Maria Francesca Cerchiara e il procuratore capo Pierpaolo Bruni della Procura di Paola, avevano emesso un decreto di fermo quale indiziato del reato di omicidio. Lo avevano cercato a Diamante poche ore dopo il delitto e poi a Napoli, il suo telefonino risultava spento. Poi dopo due giorni di ‘irreperibilità’ Schiattarelli si è presentato in carcere. Stamane con i suoi avvocati ha sostenuto l’interrogatorio per la convalida del fermo davanti al gip Marcello De Chiara della Procura di Napoli. Si è difeso strenuamente professando la sua estraneità al delitto di Augieri. Domani mattina il Gip depositerà la decisione in merito alla convalida, sarà poi il Gip di Paola ad emettere – qualora si decidesse in tal senso – un’ordinanza cautelare a suo carico. La difesa ha sottolineato che a carico del giovanissimo napoletano non vi sono prove sufficienti e ne hanno chiesto la scarcerazione. I suoi avvocati Paone e Pace hanno sottolineato come l’accusa nei suoi confronti sia suffragata da prove deboli rappresentate da una testimonianza ‘de relato’ di una ragazza minorenne. In pratica nessuno dei testimoni ha visto Schiattarelli sferrare i fendenti mortali contro Augueri. Il 19enne dei Miracoli ha provato a ripercorrere quello che accadde quella sera insieme ai suoi avvocati. Il giovane ha dichiarato che si trovava in vacanza a Diamante da circa una settimana e che come tutte le sere stava trascorrendo la serata per le vie del centro turistico del Tirreno da sempre molto popolate da napoletani nei mesi estivi. Verso le 3.00 circa, lasciato il bar dove si era trattenuto per qualche ora a giocare a carte, si mise alla ricerca degli amici che era solito frequentare imbattendosi in uno di essi F. D’A. (minorenne) che era coinvolto in una rissa con diverse persone, tra cui alcune ragazze. Secondo quanto emerge dal decreto di fermo quella è la rissa in cui sarebbe rimasto coinvolto il 27enne Raffaele Criscuolo di Boscotrecase (amico di Augieri) e pure lui poi ferito da due coltellate ai glutei. Schiattarelli ha raccontato di aver partecipato alla rissa per difendere l’amico e di aver ricevuto quasi subito un colpo all’occhio. Caduto a terra si è rialzato mentre tutti scappavano e anche lui si è allontanato verso casa. Dopo qualche ora, avendo avuto notizia di ciò che dopo era accaduto, il padre ha preferito riportarlo a Napoli per timore di ritorsioni. Quello che è accaduto nei giorni seguenti con gli interrogatori dei partecipanti alle due risse, i testimoni è sintetizzato nelle 11 pagine del decreto di fermo. I difensori di Schiattarelli insistono sul fatto che non ci sono nè testimoni nè prove contro il proprio assistito. Domani il gip deciderà la sua sorte.

PUBBLICITA

 Rosaria Federico


Articolo pubblicato il giorno 28 Agosto 2018 - 21:31

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