A Napoli circa tre milioni di pasti – per l’anno scolastico 2016/2017 – sono stati erogati gratis in quanto circa tremila famiglie non hanno pagato. Questo è il dato emerso da un controllo dei pagamenti della refezione scolastica del Comune partenopeo. Questo è avvenuto prima che il sistema dei pagamenti fosse trasferito su piattaforma online, cioè quando le famiglie si avvalevano di bollettini cartacei da compilare a mano.
Nella Municipalità Vomero-Arenella si è arrivati ad una sorta di record della morosità: seicento famiglie non pagavano la refezione scolastica. I presunti pasti da capitolato erano circa quattrocentosettantasette mila, e la fornitura presunta massima giornaliera di tremila. Si tratta della Municipalità più dispendiosa per le casse comunali poiché all’epoca l’importo complessivo fu fissato a due milioni e duecentoquattordici mila euro. Nel caso in cui i versamenti delle quote contributive non siano effettuate regolarmente, il Comune di Napoli procede “al recupero coattivo delle somme dovute”, infatti da inizio luglio sono partite le comunicazioni di messa in mora, con cifre di alcune centinaia di euro.
Non sono mancate le proteste delle famiglie, come riporta Il Mattino, alcune delle quali credevano di essere in regola con i pagamenti ma per errore di compilazione dei bollettini si sono viste arrivare la lettera dell’ufficio riscossione.
L’errore di compilazione pare sia abbastanza comune: avevano inserito a caso il numero dei pasti consumati, non basandosi sulle tabelle regolarmente compilate e siglate dai dirigenti scolastici. In altri casi, invece, la morosità è risultata da una difformità tra il valore Isee e la domanda di refezione scolastica. Cioè le famiglie avevano dichiarato una situazione economica più svantaggiata per pagare meno la refezione dei figli.
Al momento sono ancora tante le famiglie che non hanno presentato domanda per il servizio di refezione scolastica per l’anno scolastico 2018/19. La compilazione delle domande è iniziata il 30 maggio e la scadenza era fissata per il 31 luglio, ed essendo un servizio a domanda individuale, le iscrizioni sono importanti per la pianificazione della spesa da parte dell’amministrazione comunale. “Occorre che le famiglie si responsabilizzino”, commenta l’assessore Annamaria Palmieri. “Non è possibile arrivare a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico e non aver compilato una domanda online da tempo. Non rifiuteremo mai e poi mai la refezione a nessun bambino, quindi invito a mettersi in regola, ma questo è un problema di mancata comunicazione si ripercuote inevitabilmente sulla pianificazione della spesa, come avvenuto l’anno scorso dove in alcune Municipalità il numero di pasti previsti dal bando era superiore a quello effettivo”. L’assessore Palmieri ha fatto richiesta di proroga del contratto alle ditte affidatarie, fino alla nuova aggiudicazione della gara. “Iniziamo a ottobre e non il primo giorno di scuola, come avevo comunicato a una riunione con il Coordinamento Commissioni Mensa Napoli, perché le due settimane sono necessarie ai dirigenti per garantire il personale”. Se la proroga garantisce il servizio da ottobre a dicembre, da gennaio partirà la refezione messa a punto con il nuovo bando. L’impegno di spesa totale per l’anno scolastico 2018/2019, da gennaio a giugno, è di 9,1 milioni.
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