Napoli. “Ho avuto molta paura, una cosa del genere non l’ho mai vista in vita mia”. E’ ancora scosso e ha la gamba destra completamente fasciata. Il proiettile gli ha trapassato la coscia, ma, dice, “il telefono cellulare mi ha salvato”. Mostra un buco sulla tuta, all’altezza dell’inguine. “Hanno sparato tre colpi. Uno e’ andato a vuoto, uno mi ha colpito la gamba destra e il telefonino mi ha salvato la sinistra”. Cisse’, l’ambulante ferito a Napoli ieri sera, spiega di essere in Italia da 7 anni, di trovarsi bene e vivere facendo l’ambulante in via Bologna, una strada accanto alla stazione Centrale di Napoli. “Stavo andando a casa, ero fermo con i miei amici quando sono arrivati in due, senza dire nulla e hanno fatto fuoco – racconta – non hanno detto nulla, hanno solo sparato. Non so se dopo quello che e’ successo voglio restare a Napoli. Io ora voglio solo guarire”. Il ragazzo senegalese sorride e dice di aver scattato una foto con il calciatore del Napoli Kalidu’ Koulibaly, difensore centrale del Senegal: “L’ho incontrato e gli ho chiesto di fare una foto con me”. “Penso sia razzismo. Io qui in citta’ e in Italia non ho mai fatto nulla di male, non ho mai litigato con nessuno. Adesso voglio solo a stare bene poi non so se andro’ via da qui”. A dirlo Cisse’ Elhadji Diebel, il ragazzo 22enne, ferito questa notte a Napoli nel quartiere Vasto, alle spalle della stazione centrale di Napoli, subito dopo essere uscito dalla sala operatoria dell’ospedale Loreto Mare del capoluogo campano.
Articolo pubblicato il giorno 3 Agosto 2018 - 15:51