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Napoli, ‘Brigadiè lo facciamo perché siamo disoccupati’: coppia di coniugi pusher finisce ai domiciliari

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Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Carlo Arena, squadra investigativa, ieri pomeriggio, verso le 15.00, hanno arrestato Francesco Capasso di 61 anni napoletano e la moglie A.G. 59enne, responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Un costante andirivieni di persone di diverse età, in un immobile di via Giambattista Alfano ha spinto i poliziotti ad attenzionare, con diversi appostamenti, l’edificio, fino a decidere di intervenire per un controllo. L’appartamento in questione era al piano terra, entrati nello stabile i poliziotti non sono riusciti ad entrare subito perché l’uomo, accorgendosi della presenza degli agenti prendeva tempo.
Entrati in casa , hanno sorpreso la donna chiusa in bagno che fingeva di farsi una doccia, pertanto solo l’arrivo di personale femminile della Polizia, ha concesso l’ingresso nel bagno dove, purtroppo, la donna aveva più volte aperto lo sciacquone, e nulla aveva con se.
Tuttavia hanno proceduto ad una perquisizione meticolosa che ha consentito di rinvenire, occultato sotto alcune riviste , un panetto di sostanza scura, chiusa in un cellophane ed un coltello da cucina, macchiato della sostanza stessa, oltre ad una banconota da 5 euro.
I due coniugi , con estrema disinvoltura, hanno dichiarato di svolgere tale attività, come se fosse un qualsiasi lavoro, solo per mantenersi, essendo entrambi disoccupati e privi di alcuna fonte di reddito. Gli esami scientifici effettuati sulla sostanza presso il gabinetto di Polizia Scientifica, confermavano la natura della sostanza quale hashish, per un peso complessivo di 98.85 grammi.
La nota di colore di tale brillante intervento da parte della Polizia di Stato è l’arrivo, all’uscio della casa, di un giovane 21enne che ha tentato di consegnare ad un’agente che perquisiva la casa, una banconota da 5 euro per ricevere in cambio una dose di hashish.
Il giovane, escusso a verbale, ha confermato che era solito acquistare la sua dose presso quella famiglia. Arrestati venivano ristretti, giusta disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in regime di detenzione domiciliare in attesa della convalida e del giudizio direttissimo disposto per la mattinata odierna.


Articolo pubblicato il giorno 22 Agosto 2018 - 13:15

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