Mercoledì 15 Agosto ore 21.00 alla Rotonda Diaz torna la notte in musica più lunga dell’estate partenopea. La 18esima edizione de La Notte della Tammorra, organizzata da Il Canto di Virgilio e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è l’evento di punta della rovente estate partenopea. Una notte per tutti, con ingresso libero, davanti al mare, ricca di gioia di vivere dove ciascuno ripercorrerà il sottile sentiero della memoria per poi abbandonarsi all’immaginazione e alla percezione del “tempo sospeso” che il “tempo ordinario” sembra voler distruggere. Quest’anno, madrina d’eccezione sarà Lina Sastri che insieme al musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna arricchiranno la carovana di musicisti presenti all’evento. Carlo Faiello, compositore e musicista napoletano autore di alcune delle pagine più emozionanti della nuova musica partenopea, come ogni anno, sarà il maestro concertatore dell’evento. A capo di una “ciurma di musici” di estrazione classica, folk, jazz, “ad orecchio”, il musicista guiderà il baccanale notturno a Rotonda Diaz, sul Lungomare liberato, nella sera di Ferragosto. “Di anno in anno cresce il successo e la partecipazione del pubblico alla Notte della Tammorra. Nella scorsa edizione è stato davvero emozionante vedere un Lungomare invaso da 15mila danzatori di tutte le nazionalità: napoletani ballavano con africane, sudamericane con giapponesi. Il successo di questa Notte dipende dal fatto che il pubblico scopre l’altra “anima sonora” partenopea, la faccia nascosta del suono napoletano; quel suono che facciamo fatica ad ascoltare perché sovrastato dalla poesia e dalla melodia della più famosa canzone napoletana. La musica popolare da troppi anni finita nell’oblio e che ogni tanto viene fuori perché è la musica del corpo e dell’anima, del sangue e del sudore . . . E’ la musica del nostro io”, ha detto Carlo Faiello. Una vera e propria invasione di suoni, ritmi, canti e danze in riva al mare, un raduno di tamburi, percossi per scacciare via i demoni che quotidianamente ci tormentano, un insieme di canti sospesi tra eros e poesia, devozione ed ebbrezza, una girandola di danze vivificatrici per risvegliare i sensi assopiti, la bellezza nascosta, l’emozione dimenticata. La Notte della Tammorra è divenuta un appuntamento fisso a cui non si può rinunciare. Una serata dove lo spettatore non è testimone passivo ma protagonista di ciò che avviene sul palco.
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2018 - 11:32