Ancora violenze nella Casa Circondariale Poggioreale di Napoli e, a farne le spese, è il personale in divisa della Polizia Penitenziaria, che ha subìto le ire scomposte e irragionevoli di alcuni detenuti. Ricostruisce gli accaduti Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Nella giornata di ieri, ben quattro Assistenti della Polizia Penitenziaria sono stati costretti a ricorrere alle cure dei Sanitari in strutture ospedaliere esterne per le lesioni riportate, tre presso il Cotugno per terapie preventive per possibili contagi ed il quarto presso il Loreto Mare. La prima aggressione è avvenuta verso le ore 15.30 presso il Reparto Napoli, in cui vi sono 308 detenuti. Uno di questi, di origini africane, per futili motivi ha aggredito tre appartenenti al Corpo con inaudita violenza, con pugni, calci e morsi tanto da far ricoverare i tre malcapitati due dei quali al Cotugno per la prevenzione di patologie infettive da contagi biologici quali HIV ed epatiti”.
Un altro episodio violento è accaduto dopo poche ore, sempre all’interno di Poggioreale: “Altra aggressione ai danni di un altro Assistente di Polizia Penitenziaria si è verificata verso le ore 16.15 al Reparto Roma, dove sono presenti 257 ristretti. Un detenuto italiano, E.L. quarantacinquenne giudicabile per rapina e spaccio, dopo la doccia si rifiutava di rientrare in cella e armato di una lametta colpiva di sorpresa con tre fendenti il collega ivi in servizio che riportava tre profondi tagli al braccio destro anch’egli veniva trasportato al Cotugno per le cure del caso e ove riceveva una prognosi di 20 gg. S.c.”
“Questa la cronaca di una giornata nera vissuta a Poggioreale che vede vittima il personale della Polizia Penitenziaria”, commenta amaro Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Viviamo ormai una storia senza fine nel carcere più affollato d’Italia, con i suoi 2.200 detenuti che superano di circa 800 posti la soglia tollerabile a fronte di un organico di poliziotti sempre più ridotto causa dei tagli scellerati del precedente Governo. Il tutto ricade con conseguenze drammatiche sulla pelle ed esistenza delle donne ed uomini in divisa che lavorano in condizioni precarie e che devono gestire la disperazione umana che sempre più spesso esplode in pura violenza ed incredibili tensioni. Ma dove sono le Autorità competenti e responsabili. Il SAPPE della Campania proprio ieri ha cominciato un tour di protesta che toccherà le realtà Penitenziarie più critiche della regione partendo da Ariano Irpino, dove nel mese di giugno i detenuti hanno messo in atto una rivolta con sequestro del personale. Da tempo il SAPPE denuncia lo stato di abbandono in cui versano i Penitenziari Campania per le omissioni di una Amministrazione completamente assente. Ora basta: la misura è colma!”
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