Si sarebbero fatti mutilare, consenzienti, braccia o gambe, pur di avere il risarcimenti dall’assicurazione. Una truffa che adesso è stata scoperta dalla Polizia di Stato di Palermo che sta eseguendo dei fermi emessi dalla Procura di Palermo. Le ‘vittime’, come spiega il capo della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, avrebbero ottenuto anche risarcimenti che superano i centomila euro. C’e’ anche un tunisino che e’ morto tra le vittime delle due organizzazioni scoperte della Polizia a Palermo che hanno mutilato decine di persone per truffare le assicurazioni. Le indagini degli uomini della squadra mobile di Palermo hanno infatti accertato che il cittadino tunisino trovato morto su una strada alla periferia di Palermo nel gennaio 2017, non era in realta’ rimasto vittima di un incidente stradale ma era deceduto in seguito alle fratture provocate dai membri di una delle due organizzazioni proprio con l’obiettivo di simulare un incidente e ottenere cosi’ i rimborsi assicurativi. La Polizia di Stato ha fermato 11 persone nell’ambito di un’operazione che ha sgominato “due pericolosissime organizzazioni criminali dedite alle frodi assicurative”. Coinvolto anche un infermiere dell’ospedale Civico di Palermo. “Le due associazioni criminali disarticolate dalla Polizia di Stato con le indagini dirette dalla Procura di Palermo hanno evidenziato la particolare cruenza degli adepti delle due organizzazioni che scagliavano pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle”, ha spiegato la Questura.
Tossicodipendenti, persone con problemi mentali o dipendenti dall’alcol, soggetti in grave difficolta’ economica: erano tutti soggetti ai margini della societa’ le vittime delle due organizzazioni scoperte dalla Polizia a Palermo che mutilavano le persone per poi truffare le assicurazioni. Soggetti che, attratti dalla promessa – mai mantenuta – di ricevere del denaro, davano il loro consenso a subire ogni tipo di violenza. Dalle indagini e’ emerso che in alcune situazioni i membri delle associazioni criminali somministravano in maniera rudimentale dosi di anestetico alle vittime, per tentare di ridurre e attenuare il dolore delle mutilazioni subite. L’anestetico veniva procurato da una delle persone fermate, un’infermiera in servizio all’ospedale Civico di Palermo.
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2018 - 07:02