“Mostro hai ucciso mio marito senza pieta’. Senza pensare ai bambini”. Il lenzuolo con questa scritta e’ stato affisso dalla famiglia di Cosimo D’Aleo, il muratore ucciso ieri sera a Sferracavallo a Palermo da Pietro Billitteri, dipendente della Rap. Il lenzuolo e’ stato affisso nella ringhiera dell’abitazione in via Sferracavallo al numero 130 dalla famiglia della vittima che chiede giustizia. Il dipendente della Rap dopo l’ennesima lite ha preso una pistola calibro 38 e ha esploso due colpi contro il muratore che stava arrostendo della carne nel barbecue provocando fumo che creava fastidio alla famiglia che abita al piano superiore. Billitteri si trova in carcere al Pagliarelli in stato di fermo. Entrambi abitavano nella stessa palazzina e pare che non fossero mai stati amici. La sequenza, al vaglio degli inquirenti, sarebbe stata questa: il barbecue di D’Aleo, al piano terra. Le urla e il litigio. Poi, quegli spari che hanno lasciato una pozza di lacrime e sangue. Billitteri, dipendente della Rap, fermato in un magazzino alla Marinella al termine di una breve fuga, avrebbe confessato: “Il vicino faceva il barbecue per strada e impuzzava il mio terrazzo”.
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