E’ morto stamane il boss del Casalesei, Luigi Venosa, detto o’ cucchiere. E’ morto a casa della sua figlia a Casapesenna dove era stato trasportato nel pomeriggio di ieri dall’ospedale di catanzaro dove era ricoverato da alcuni giorni e in una situazione terminale per una grave patologia che lo aveva colpito durante la detenzione. E in mattinata stesso il questore di Caserta, Antonio Borrelli ha vietato i funerali in chiesa per motivi di ordine pubblico.
I familiari avevano individuato la centralissima chiesa dell’Annunziata a San Cipriano d’Aversa per far celebrare i funerali, che si sarebbero dovuti tenere domani mattina alle 10, con tanto di manifesti già affissi, provocando però la reazione, costernata dei familiari di alcune vittime di camorra, come quelli di Antonio Di Bona, vittima innocente dei Casalesi di cui proprio ieri si celebrava il 26esimo anniversario della morte.
“A noi parenti – ha scritto in una lettera la famiglia di Di Bona – non fu concesso di piangerlo in casa ed in chiesa; lui, agricoltore, ucciso da mano camorrista, fu trattato da delinquente. Un camorrista come Luigi Venosa, viene invece trattato come qualsiasi persona innocente”. La salma di Di Bona fu portata direttamente al cimitero, e così sarà anche per Venosa. Il questore Antonio Borrelli ha infatti vietato esequie pubbliche in chiesa; il corpo verrà portato al cimitero dove una breve funzione, cui precederanno parte solo i familiari, verrà celebrata nella piccola cappella della struttura.
Venosa a febbraio scorso era stato condannato a otto anni di carcere mentre la moglie Angelina Simonetti aveva avuto due anni e 4 mesi che sta scontando agli arresti domiciliari. Nella mattinata di ieri la figlia Arianna aveva chiesto ” per umanità” che il padre venisse lasciato morire nel suo letto. E’ stata accontentata ma domani non ci potranno essere i funerali ma solo una tumulazione al cimitero.
Articolo pubblicato il giorno 7 Agosto 2018 - 13:24