La Regione Campania continua ad avere il triste primato per l’incidenza di alcune forme di tumore. In Italia, secondo i dati Aiot, ogni anno si registrano circa 38mila nuovi casi di tumore al polmone. Il 15% di questi arriva dalla Campania. In ogni anno nella sola regione vi sono oltre 4mila casi nuovi di tumore al polmone. Nonostante su scala nazionale i casi di tumori sono diminuiti del 2,5% tra il 2008 e il 2016, in Campania si registra un’incidenza della neoplasia in questione maggiore rispetto alla media nazionale: nel 2015 sono sono stati registrati 3.844 nuovi casi di carcinoma polmonare. In questo contesto assume ancor più importanza un “provvedimento sociale” approvato dalla giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca. «Da oggi le donne che avranno bisogno di acquistare la parrucca a causa dei trattamenti chemioterapici potranno utilizzare il contributo regionale». Sergio Canzanella, direttore dell’Osservatorio Regionale Oncologico in Campania e della onlus House Hospital commenta con soddisfazione il lavoro del consigliere regionale Alfonso Longobardi e del Presidente Francesco Picarone, che ha fatto approvare in Commissione Bilancio un’iniziativa di solidarietà sociale per un contributo economico annuale di 70mila euro (2018/2020) a favore delle pazienti campane per l’acquisto della parrucca. «I trattamenti antitumorali – dice Canzanella – determinano spesso anche una grave sofferenza psicologica. La qualità della vita, il ritomo al lavoro, la socialità, dipendono anche dalla parrucca che è un presidio sanitario necessario». Il problema è che gli interventi pubblici per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia da trattamenti antitumorali non sono disciplinati in modo uniforme dal Governo, ciascuna regione affronta il problema (o non lo affronta) in autonomia. Finalmente, dopo che 7 regioni hanno stanziato fondi per l’acquisto della parrucca: Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Basilicata, Marche e Trentino Alto Adige, oggi si aggiunge anche la Campania». Canzanella chiarisce anche, e non tutti i pazienti lo sanno, che queste parrucche sono detraibili dalle tasse. «Se legate agli effetti della cura di una patologia oncologica, le parrucche sono alla stregua di qualsiasi dispositivo medico destinato dal produttore a essere usato per attenuare malattie o lesioni e messo in commercio con queste finalità».
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