Anche la Campania avrà la sua Pontida e sarà a Campagna piccolo centro della valle del Sele a poca distanza da Salerno e noto per la festa della “Chiena”, che il 29 e 30 settembre si terrà la prima convention della Lega in Campania, la festa provinciale del partito che sta però assumendo via via le dimensioni di un appuntamento di rilevanza regionale e non solo. Una due giorni che vuole essere “una festa tradizionale di un partito” e un modo per “tornare a parlare di politica in una regione dove si pensa solo ai voti”, spiega Gianluca Cantalamessa, deputato della Lega, napoletano eletto nella circoscrizione Campania 2 e coordinatore regionale del partito. La versione meridionale del “pratone” di Pontida sarà il terreno messo a disposizione del partito da un’azienda agricola di Campagna, paese a una trentina di chilometri da Salerno: qui, tutto rigorosamente all’aperto, si terranno incontri e dibattiti ai quali saranno invitati ministri (a cominciare da quelli della Lega, magari proprio il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini), sottosegretari, esponenti della maggioranza di governo “ma anche dell’opposizione – sottolinea Cantalamessa – perché il confronto non si fa guardandosi allo specchio”. Nel corso degli approfondimenti, spiega Cantalamessa, “proveremo a tracciare la road map della politica della Lega in Campania. Le tematiche principali saranno tre: infrastrutture, agroalimentare e famiglia, ma pensiamo anche al tema della sicurezza”. Ma non sarà una due giorni di soli dibattiti: “Vogliamo organizzare una vera e propria festa tradizionale di un partito, con momenti di condivisione e militanza, ma anche stand dove vendere panini e quant’altro per finanziarci alla vecchia maniera. Stiamo anche chiedendo le autorizzazioni per poter fare un concerto”. Il tutto con l’obiettivo di strutturare sempre più il partito in Campania, regione dove lo scorso 4 marzo la Lega ha raccolto, nelle varie circoscrizioni elettorali, tra il 2 e il 6%, un buon risultato per il Mezzogiorno ma ancora lontanissimo dalle percentuali incassate dal Carroccio al Centro e al Nord. La strada che traccia Cantalamessa non è quella dei grandi nomi: “Stiamo cercando di strutturare molto il partito, chi poi venderà il ‘prodotto’ verrà in un secondo momento. Abbiamo già circa 140 amministratori in Campania, ma facciamo attenzione a evitare trasformisti e opportunisti. Cerchiamo insomma di costruire un palazzo, non di aprire una tenda canadese. Non ci interessa raggiungere il 50% alle prossime elezioni, il voto è l’esame finale dell’attività politica e ora ci stiamo preoccupando di costruire”, conclude.
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