Il detenuto che si e’ ucciso nello speciale reparto dell’ospedale Molinette di Torino, e’ – secondo quanto si e’ appreso nel capoluogo piemontese – Giacomo Cascalisci, 54 anni, considerato capo di un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di droga nell’area est di Roma, sgominata nel marzo scorso da un blitz dei Carabinieri nel quale c’erano stati 39 arresti. Il referto medico parla di “sospetta asfissia”, nei prossimi giorni sara’ eseguita l’autopsia.
L’uomo ieri aveva partecipato alla normale attivita’ e non aveva dato alcun segno di squilibrio: aveva fatto anche alcuni esami e consumato regolarmente il pasto serale. Verso le 20.40, pero’, all’atto della somministrazione della terapia serale, non rispondeva alle chiamate degli infermieri e si e’ scoperto che l’uomo si era stretto al collo un lenzuolo, occultando il tutto con una maglia. “Questo nuovo drammatico suicido evidenzia come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza”, spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sappe. Il sindacato riferisce che nel I semestre del 2018 sono stati contato nelle Carceri italiane ben 5.157 atti di autolesionismo, 46 morti naturali, 24 suicidi e 585 tentati suicidi sventati dagli uomini e dalle donne del Corpo di Polizia Penitenziaria. Solamente in Piemonte i suicidi sventati sono stati 32 in soli sei mesi.
Articolo pubblicato il giorno 27 Agosto 2018 - 20:51