“Nel pomeriggio di ieri un detenuto transessuale brasiliano di 33 anni, da poche ore arrestato per rapina, si è tolto la vita impiccandosi nel carcere di Udine con un lenzuolo annodato alla finestra della stanza singola dove era stato portato. A nulla è valso il tentativo di rianimarlo, dopo che l’agente penitenziario si è accorto del gesto. Con la riduzione degli organici e gli accorpamenti triplicati dei posti di servizio è sempre più difficile attuare una sorveglianza adeguata nelle sezioni detentive”. A riferirlo è il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, attraverso il segretario regionale del Friuli-Venezia Giulia, Giovanni Altomare. Quella di ieri è stata una giornata tragica per il carcere di Udine, ieri al centro di due gravi episodio: il suicidio di un detenuto e l’aggressione allo psichiatra di servizio. “Verso mezzogiorno, un ventottenne friulano con problemi psichici, indagato e detenuto per tentata rapina, ha dapprima aggredito con pugni in faccia lo psichiatra che lo stava visitando nel reparto infermeria del carcere e poi ha tentato di aggredire anche il personale di Polizia Penitenziaria intervenuto prontamente sul posto. Con molta fatica il detenuto è stato immobilizzato, sedato dal personale medico e successivamente condotto presso un luogo esterno di cura”, informa il sindacalista.
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