foto di repertorio
Era in permesso e sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Orvieto ma ha fatto perdere le sue tracce. A darne notizia è il Sappe, Sindacato autonomo di polizia penitenziaria. ”Tecnicamente si tratta di evasione, e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto”, spiega il segretario generale, Donato Capece. ”Questa è la sesta evasione nell’ultimo anno dal carcere di Orvieto. Si tratta di un altro detenuto rumeno di 43 anni, ristretto per innumerevoli furti e ricettazione, con fine pena 2023, evaso dal permesso premio di 8 giorni concessogli dal magistrato di sorveglianza. Il detenuto avrebbe dovuto trascorrere ferragosto dalla sorella residente a Napoli e avrebbe dovuto far rientro il 18 al carcere orvietano. Si tratterebbe di un’evasione pressoché annunciata – riferisce Capece – visti i rapporti con il rumeno evaso 2 mesi fa e vista la richiesta (accolta dalla Direzione di Orvieto in occasione dell’uscita del detenuto per il permesso) di prelevare tutti propri soldi depositati sul conto corrente e molti dei propri oggetti personali depositati presso il magazzino detenuti”. Il Sappe evidenzia infine che ”nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate, nelle carceri italiane, 2 evasioni da istituti penitenziari, 27 evasioni da permessi premio, 7 da lavoro all’esterno, 7 da semilibertà e 17 mancati rientri di internati. Dati minimi, rispetto ai beneficiari: si pensi che nell’interno anno 2017 sono stati concessi 34.105 permessi premio e le evasioni in tutto sono state 36, ossia lo 0,1%. Questo non deve perciò inficiare l’istituto della concessione delle ammissioni al lavoro all’esterno o dei permessi ai detenuti”.
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