Genova.Ore 11.50: con un ruggito il viadotto ‘Morandi’ sull’A10 tra i caselli di Genova Ovest, 51 anni mal portati, si sbriciola mentre imperversa la bufera d’acqua e fulmini. Crollando, il ponte trascina con se’ in un volo di 100 metri auto e camion, schiantandosi in un mucchio di macerie e lamiere nel secco greto del torrente Polcevera. Una parte del ponte piomba sulla sottostante via Fillak, travolgendo una struttura dell’Amiu, l’ azienda ambientale del Comune di Genova. E’ una tragedia immane. I primi a arrivare sono i poliziotti del Reparto mobile di Bolzaneto, che estraggono vivo da un’auto il portiere del Legino Davide Capello. Sono loro che daranno l’allarme. Sul posto i vigili del fuoco, Carabinieri e polizia mentre sui social diventa virale un video in cui si vede il pilastro del ponte che viene giu’. I tre piu’ importanti ospedali cittadini aprono le unita’ di crisi mentre comincia la conta delle vittime: in serata i morti accertati sono 26, 19 identificata, ma si pensa che le vittime potrebbero arrivare fino a 50. Tra queste un bimbo di 10 anni. Sono 15 i feriti, di cui 9 in codice rosso. E’ il momento del dolore per quella che il presidente della Repubblica Mattarella e’ “una disgrazia spaventosa e assurda”. Il governatore Toti, il sindaco di Genova Bucci e anche il ministro alle infrastrutture Toninelli la chiamano “una tragedia immane” per la quale la solidarieta’, cosi’ come le polemiche, arrivano trasversali. Il ministro dell’Interno Salvini ricorda di aver percorso quel ponte “migliaia di volte pero’ adesso da cittadino italiano faro’ di tutto per avere nomi e cognomi dei responsabili passati e presenti perche’ e’ inaccettabile che in Italia si muoia cosi'”. E comunque, aggiunge “nel 2018 non e’ possibile morire cosi’. Se ci sono vincoli europei che ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le scuole dove vanno i nostri figli o le autostrade su cui viaggiano i nostri lavoratori, metteremo davanti a tutto e a tutti la sicurezza degli italiani”. E Mattarella sollecita “un esame severo sulle cause: nessuna autorita’ potra’ sottrarsi a un esercizio di piena responsabilita’, lo esigono le famiglie delle tante vittime”. Il sottosegretario alle infrastrutture Edoardo Rixi riflette: “Un ponte non viene giu’ per un fulmine ne’ per un temporale: vanno trovati i colpevoli”. E lo dice perche’ alcuni testimoni sostengono che al momento del crollo un fulmine avrebbe colpito il piantone del ponte. Ma, almeno secondo le prime stime, il crollo sarebbe attribuibile a un cedimento strutturale. Crollo, dice il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia Stefano Marigliani, che e’ “per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all’attivita’ di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire. Assolutamente non c’era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso”. Tra l’altro, dice ancora Autostrade, “sulla struttura risalente agli anni ’60 erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto” e “come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attivita’ di manutenzione. I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attivita’ di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova”. Poco dopo pero’ arrivano le parole del ministro Toninelli che parla proprio di responsabilita’ della manutenzione: “dalle verifiche fatte attraverso i tecnici del ministero, la manutenzione compete ad Autostrade, la manutenzione a qualsiasi livello compete ad Autostrade, compete ai tecnici del ministero seguire gli interventi straordinari”. La solidarieta’ e’ globale: attivato il protocollo sisma, arrivano vigili del fuoco dalle regioni limitrofe, i nuclei di Protezione civile di molte regioni sono pronte a partire. E’ un disastro che colpisce al cuore tutta l’Italia. Mentre al policlinico San Martino si compongono i morti – alle 20 sono 29 identificati – e gli psicologi raccolgono le lacrime dei parenti, il premier Conte arriva in prefettura dopo un breve sopralluogo sul Polcevera. “Davanti a una tragedia come quella di Genova tutti si devono interrogare – ha detto durante il sopralluogo -. Tutte le autorita’ competenti e tutte le persone che hanno responsabilita'”. Il premier ha sottolineato che il bilancio delle vittime “e’ purtroppo destinato a lievitare”. Ora, ha aggiunto, “dovremo accertare le cause e occorrera’ del tempo. Ma una tragedia del genere e’ inconcepibile”. Conte ha poi annunciato: “un piano straordinario di monitoraggio di tutte le infrastrutture soprattutto di quelle piu’ vecchie”. Domani sono attesi il ministro del Lavoro Di Maio e il ministro dell’Interno Salvini mentre i caschi rossi dei vigili del fuoco brillano sotto la luce delle fotoelettriche. Si continua a scavare mentre nella speciale camera ardente realizzata al Policlinico San Martino comincia la triste processione dei familiari che devono identificare le vittime.
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