La sorveglianza della popolazione è un tema sempre molto caro al governo cinese. Più volte vi abbiamo parlato di come le autorità stiano lavorando alla creazione di un sistema chiuso, nel quale possa essere applicato un sistema di controllo tale da riguardare ognuno degli oltre 1,4 miliardi di cittadini della Repubblica Popolare Cinese, valutando comportamenti, abitudini e attitudini del singolo.
Il fine ultimo è quello di classificarlo all’interno di rigidi schemi che possano definire il suo essere un buon cittadino, una sorta di nuova lettura in chiave moderna delle 5 relazioni identificate da Cunfucio, la cui filosofia è tanto cara e apprezzata dall’attuale presidente Xi Jinping. Solo che, a differenza di quanto potesse accadere tra il VI e il V secolo a.c., oggi esistono strumenti molto più efficaci per assicurarsi che tali relazioni – in particolar modo la prima, quella che lega sovrano e suddito – vengano rispettate.
Si è quindi passati all’applicazione di sistemi di sorveglianza sul posto di lavoro che tengano conto della salute mentale dei dipendenti pubblici, oppure all’applicazione di sistemi di classificazione basati sul comportamento in rete, o ancora all’utilizzo dei sistemi di riconoscimento facciale su larga scala.
A questi si è recentemente affiancato un nuovo metodo di controllo – inizialmente pensato per alcune delle aree più problematiche come la provincia di Xinjiang – che permette di sfruttare dei droni a forma di uccello per monitorare costantemente le zone interessate.
Conosciuto con il nome in codice Dove (colomba), il progetto è stato avviato dal Politecnico di Xi’an ed è capitanato dal team del professore Song Bifeng, precedentemente a capo dello sviluppo del caccia stealth Chengdu-J20, stando a quanto riportato dal South China Morning Post lo scorso giugno. I droni facenti parte del programma Dove sono perfettamente equipaggiati per svolgere il ruolo di sorveglianti dei cieli in completa autonomia, grazie alla loro dotazione tecnica che include un sistema GPS, videocamere in alta definizione e unsistema di trasmissione dati in tempo reale.
Progettate per potersi camuffare alla perfezione con i comuni volatili che sono soliti affollare i cieli delle grandi città, questi droni risultano essere quasi del tutto invisibili ai radar e spostano su un altro livello il grado di controllo che le autorità pubbliche possono esercitare sulla popolazione. Una volta raggiunta l’altitudine operativa, infatti, diventa infatti praticamente impossibile distinguerle da un normale uccello, motivo per cui è altamente improbabile sfuggire allo sguardo vigile della loro videocamera.
Sebbene allo stato attuale il loro utilizzo sia ancora limitato, la rapida evoluzione delle tecnologie nel campo dei droni – a partire dal miglioramento dell’autonomia e alla sempremaggiore definizione delle videocamere, per non parlare dei vantaggi che la diffusione della rete 5G potrebbe portare anche per questo genere di dispositivi – permetterà loro di diventare uno degli elementi fondamentali nell’applicazione delle politiche di controllo della popolazione sostenute dal governo cinese.
L’esperto di sicurezza internazionaleTimothy R. Health – intervistato di recente dai colleghi di CNET – ha espresso i suoi dubbi riguardo la tutela del diritto alla privacy degli abitanti della Repubblica Popolare:
Nonostante i droni uccello possano essere schierati in alcune provincie particolarmente irrequiete, ogni cittadino cinese deve dare per scontato che il suo comportamento può essere registrato e tenuto sotto stretta sorveglianza, anche recandosi in zone meno centrali. L’utilizzo di uccelli drone da parte della Cina porterà il controllo esercitato dal governo su un nuovo livello estremamente spaventoso.
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