La’ dove sino a lunedi’ mattina c’erano decine – in alcuni giorni anche centinaia – tra turisti ed escursionisti, ora regna il silenzio e l’unica cosa che si nota sono i nastri bianchi e rossi con la scritta “carabinieri” sopra che chiudono i varchi di accesso piu’ frequentati per le gole del Raganello, il torrente nel quale lunedi’ scorso sono morte 10 persone per un’onda di piena. Nastri messi dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari e sui quali e’ appeso il provvedimento di sequestro emesso nella serata di ieri dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla nell’ambito dell’inchiesta aperta contro ignoti per omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. La magistratura si avvia ad inviare i primi avvisi di garanzia. ll provvedimento di sequestro ha riguardato anche il caratteristico Ponte del Diavolo dal quale si possono ammirare lunghi tratti delle gole. Adesso, per i sentieri che conducono al ponte ed alle gole, non c’e’ nessuno. Solo una coppia di giovani tedeschi si aggira sin dove si puo’ arrivare. Si dicono addolorati di non poter vedere le bellezze del canyon e in silenzio se ne vanno. A Civita, il paese italo-albanese da dove erano partiti gli escursionisti travolti dall’onda di piena del Raganello, l’aria e’ tetra. Il passeggiare dei turisti, le loro voci, i colori degli abiti estivi e’ solo un ricordo. Oggi, giorno di lutto cittadino proclamato dal sindaco Alessandro Tocci in concomitanza con i funerali della guida Antonio de Rasis celebrati nella vicina Cerchiara di Calabria, il paese sembra disabitato. I negozi sono chiusi e nella piazza centrale e nelle strade che da questa si diramano non c’e’ praticamente nessuno. Solo qualche anziano non tradisce le proprie abitudini e si aggira nella villetta adiacente al Comune o sosta su qualche panchina. Ma sono le uniche presenze in un paese – che da oggi, per volonta’ del sindaco terra’ le bandiere a mezz’asta per 15 giorni – che sembra voler tenere lontane anche le polemiche sulle eventuali responsabilita’. E proprio oggi il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, che pure ha sottolineato come l’allerta gialla sia stata lanciata tempestivamente anche nel giorno della tragedia, e’ intervenuto per ringraziare i sindaci calabresi. “Mi ha gettato in un profondo sconforto nel vedere voi Sindaci schiacciati da responsabilita’, attribuitevi da leggi nazionali per il ruolo istituzionale che rivestite, senza strumenti per poter fronteggiare le emergenze di una delle regioni al mondo piu’ esposte alle calamita’ naturali”, e’ stato il suo messaggio con l’auspicio di leggi ad hoc che destinino risorse umane ed economiche per fronteggiare le calamita’ naturali. Ed il silenzio, interrotto solo da due lunghi applausi, ha caratterizzato anche il pomeriggio di Cerchiara di Calabria che si e’ stretta attorno ai familiari di Antonio De Rasis per l’ultimo saluto al volontario del Soccorso alpino calabrese che, lunedi’, guidava uno dei gruppi di escursionisti travolti dal Raganello.
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