Egregi,
nel corso del mese di agosto abbiamo tutti appreso dai giornali che il Sindaco ha proceduto, nei fatti contestualmente e con una procedura discutibile, a nominare il nuovo Amministratore della Sint, nell’attesa della convocazione dell’Assemblea straordinaria dei soci, e il commissario liquidatore della stessa società.
Come consigliere comunale di Liberi e Uguali, ho più volte, avanzando proposte, richiesto che dell’intera vicenda delle terme ne discutesse il Consiglio Comunale, non solo perché alcune decisioni da assumere, anche relative ai compiti e al mandato da assegnare al liquidatore, rientrano nelle competenze dell’organo consiliare; ma altresì per la confusione e la mancanza di un progetto che ponga le basi per il rilancio del termalismo. Aspetti, quest’ultimi, che sono emersi con nettezza fin dalla presentazione delle linee di mandato del sindaco.
Siamo preoccupati per il modo superficiale, prendendo a pretesto la delibera approvata del Commissario Prefettizio, in cui si sta “liquidando” e derubricando la vicenda delle Terme, dei lavoratori e della città, a semplice adempimento burocratico da assumere.
Non è cosi.
E che non sia così, nonostante le nostre perplessità sugli atti assunti prima e durante la gestione prefettizia, lo dimostra la stessa DELIBERAZIONE COMMISSARIALE ASSUNTA CON I POTERI DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 73 del 5 giugno 2018. OGGETTO Scioglimento e messa in liquidazione della Società SINT spa.
A pag 10 recita :
“Di demandare all’Amministrazione Comunale, che s’insedierà all’esito delle consultazioni elettorale del 10/24 giugno prossimo di provvedere a:
a) dettare al liquidatore, ai sensi dell’ art. 2448 e seguenti del Codice Civile, i criteri in base ai quali deve svolgersi la liquidazione, gli atti necessari per la conservazione del valore dell’impresa in funzione del migliore realizzo, i poteri del liquidatore con particolare riguardo all’eventuale cessione dell’azienda, di rami di essa o anche di singoli beni e diritti (strategici e non);
b) svolgere, nel corso del procedimento di liquidazione, i controlli previsti dalla legge, avendo cura di verificare che gli atti adottati siano compatibili con gli scopi della liquidazione e a vigilare sulla correttezza del procedimento e sull’andamento delle operazioni di liquidazione, sul pagamento dei debiti sociali, sull’effettuazione di transazioni e compromessi.”
Risulta quanto mai evidente, quindi, che prima della convocazione dell’assemblea straordinaria, non solo si debba convocare il Consiglio Comunale, ma organizzare il pieno coinvolgimento dei lavoratori, delle parti sociali e della città, atteso che Il Sindaco ha da più parti evidenziato di aver firmato il patto con alcune associazioni per la C.d. Amministrazione Condivisa.
Avanzo formalmente questa richiesta e mi rivolgo al Presidente del Consiglio e ai colleghi capigruppo affinché, al di la delle appartenenze e dei ruoli, su un tema così serio per Castellammare, si evitino improvvisazioni e decisioni burocratiche.
Articolo pubblicato il giorno 28 Agosto 2018 - 14:40