Napoli. Continua la caccia ai complici di Vincenzo Marigliano detto ‘Doberman’, arrestato due giorni fa dalla polizia a San Giovanni a Teduccio subito dopo una stesa in via Villa San Giovanni. Il pregiudicato che è il cognato e braccio destro del boss Franco Silenzio reggente nel Bronx di Taverna del Ferro, è stato trovato in possesso di una pistola mentre il complice che sedeva con lui sul sedile posteriore della moto è riuscito a scappare. La polizia poco prima aveva intimato l’alt alla sua moto e a quella di altri due complici riusciti pure loro a dileguarsi. L’arresto di Marigliano e il sequestro di quattro pistole (una trovata addosso a Marigliano e altre tre recuperate nei giardinetti di via Alveo Artificiale , tra una pistola mitragliatrice) sono la testimonianza di come lo scontro tra i clan nella zona Est di Napoli ormai abbia assunto proporzioni molto più ampie di quelle conosciute fino a poco tempo fa. Allo scontro quindi, insieme ai Rinaldi e i reale e contro i Mazzarella-D’Amico, partecipa anche il gruppo dei Silenzio che si sarebbe distaccato dai Formicola (in questo momento alla finestra perché colpiti dai numerosi arresti dei giovani rampolli del clan). In attesa dei risultati dello Stube, Vincenzo Marigliano resta in carcere con l’accusa di ricettazione perché la moto sulla quale è stato trovato é risultata rubata e per la detenzione della pistola. Ma gli investigatori stanno mettendo insieme tutti i tasselli per comporre il puzzle delle nuove alleanze criminali nell’area Est di napoli e soprattutto per individuare gli autori delle ultime stese. Il gruppo Rinaldi-Reale-Silenzio dove ave subito per mesi gli attacchi dei Mazzarella-D’Amico sembra abbia ripreso fiato. Prima con la stesa davanti al bar Hollywood di san Giorgio a Cremano dove era presente il figlio minorenne del boss Roberto Mazzarella (detenuto) insieme con alcuni amici. Poi quella del 29 luglio contro la casa di Umberto D’Amico o’ luongo. E poi quella della scorsa settimana in via Villa San Giovanni contro la casa del “Pirata” e il conseguente arresto di Marigliano. In mezzo ci sono le bombe carta fatte esplodere alle Case Nuove e nei pressi della Stazione centrale nei confronti di esercizi commerciali riconducibili alla famiglia Cardarelli vicina ai Rinaldi. Insomma una guerra senza esclusione di colpi, Ma l’arresto di Marigliano è la testimonianza che anche i Silenzio vi partecipano.
Articolo pubblicato il giorno 20 Agosto 2018 - 08:37