Genova. Storie di morte ma anche di vite quelle degli automobilisti e dei camionisti sopravvissuti al crollo del ponte Morandi a Genova. “Ero dentro al camion. Ho sentito un boato e sono volato via”. A raccontarlo è un autotrasportatore intervistato dal ‘Corriere Tv’. “Ho sentito un colpo ricorda – mi ha fatto volare via. Sono andato a urtare contro un muro. L’urto mi ha fatto cadere di una decina di metri. Mi sono sentito volare, non ricordo altro”. Il camionista ha riportato ‘solo’ una slogatura e una botta all’anca: “penso sia stato un miracolo”, conclude.
“Ci riteniamo dei miracolati”. Dice invece Giulia, compagna di Gianluca, l’autotrasportatore di 28 anni che diventerà papà a settembre e che è rimasto appeso al camion durante il crollo del ponte Morandi a Genova. Gianluca, che lavora come autotrasportatore per un mobilificio, stava andando a lavorare. Giulia si trova al Policlinico San Martino, l’ospedale dove il camionista è stato trasferito. “Il mio compagno è rimasto appeso al suo camion e io penso che sia rimasto attaccato alla vita per amore del suo bambino che sta arrivando – ha detto Giulia -. Ora lo stanno operando, ha molte fratture ma non è in pericolo di vita. Del suo collega non si hanno ancora notizie. Non so di più perchè non l’ho ancora visto e non vedo l’ora di poterlo abbracciare”.
Salvo anche l’ex portiere del Cagliari Davide Capello, 36enne di Nuoro. E’ scampato per miracolo al crollo del ponte Morandi. Capello, ora portiere del Legino, squadra ligure della provincia di Savona, dove vive e dove fa il vigile del fuoco è precipitato con la sua auto da un’altezza di 80 metri ed è rimasto incastrato con la sua auto tra le macerie rimanendo fortunatamente illeso tanto che è uscito con le sue gambe dall’auto. Subito soccorso dal 118, è stato trasportato in un ospedale di Genova. Mentre era incastrato nell’auto, Davide ha chiamato il padre Franco, dirigente della squadra “Puri e Forti” di Nuoro dove lo stesso Davide ha mosso i primi passi: “Babbo è precipitato il ponte io stavo passando e sono caduto con l’auto. Non ti preoccupare sono salvo”. Franco Capello ha raccontato la telefonata con il figlio. “All’inizio non stavo capendo, poi gli ho detto: Davide se riesci a muoverti prova a uscire e così ha fatto. Lo ha aiutato un poliziotto che ha chiamato il 118. Qualche santo lo ha salvato e devo solo ringraziare che sia vivo”.
“Prima ho sentito un rumore, poi è crollato tutto. Sono un miracolato, stavo andando a Genova, ero sul ponte. Ho sentito un rumore, poi il crollo. Poi l’auto si è incastrata tra le colonne e le macerie”, ha raccontato Davide Capello nel pomeriggio a Sky Tg24. “Percorrevo spesso quella strada, una delle più trafficate d’Italia. Ho visto la strada sprofondare, è stato uno spavento enorme. Non so come la mia macchina non sia stata schiacciata”.
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