Calcio

Avellino: l’obiettivo è quello di ottenere una sospensiva del procedimento Figc

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Dopo la frenetica e drammatica giornata di oggi, proviamo a capire un attimo, per quanto possibile, cosa può succedere ora e i possibili scenari. Domani mattina dirigenti dell’Avellino incontreranno lo studio Lentini incaricato del ricorso amministrativo al Tar del Lazio. Si farà leva su quanto sostenuto anche dal Collegio Arbitrale del Coni ovvero che la fideiussione presentata dall’Avellino con la Onix è in possesso dei requisiti di garanzia richiesti dalla Figc. L’obiettivo è quello di ottenere una sospensiva del procedimento Figc, che dopo il rigetto del ricorso da parte del Collegio Arbitrale del Coni confermerà la mancata iscrizione della squadra con conseguente automatico svincolo di tutti i tesserati. Entro lunedì l’Avellino spera di ottenere tale sospensiva per prendere tempo, non perdere i tesserati e continuare gli allenamenti in attesa del giudizio finale che dovrebbe arrivare entro i 20 giorni successivi (con conseguente slittamento dei calendari).

C’è anche un precedente, relativo alla Paganese, che in una situazione analoga ottenne dal Tar suddetta sospensiva perché, si legge, “in possesso del requisito della regolarità fiscale, da comprovare mediante il deposito, entro il 30 giugno 2016 (si fa riferimento al campionato 2016/17, ndr), di dichiarazione attestante il pagamento dei tributi Ires, Irap e Iva per le annualità ivi indicate”.

L’errore dell’Avellino nel ricorso respinto oggi, provando a riavvolgere velocemente il nastro, è stato basare tutto sull’indice di solvibilità, che nelle intenzioni dei legali andava a compensare il rating, e sui tempi della comunicazione Figc, che aveva avvisato tutte le altre società che avevano prodotto fideiussioni con Finworld di sostituirla entro il 12 luglio, comunicazione arrivata all’Avellino fuori tempo massimo. Invece il Collegio ha basato la sua decisione sulla prima fideiussione, giudicata a monte non valida perché non rispettava il rating richiesto già nel C.U. n.49 del 24 maggio, che l’Avellino avrebbe dovuto impugnare entro 30 giorni. Ma come avrebbe potuto l’Avellino impugnare un comunicato che dava soltanto delle linee guida e non una sentenza di bocciatura, arrivata solo successivamente? Si proverà a far valere questo nell’ultimo grado di giudizio.


Articolo pubblicato il giorno 1 Agosto 2018 - 09:14

Redazione Cronaca

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Tags: Serie B

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