Un esposto con la firma di personalità del mondo della cultura, come Moni Ovadia, della società civile, del mondo giuridico e della politica, come il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, è stato presentato negli uffici della Procura partenopea per chiedere ai magistrati di fare luce sulla vicenda della nave Asso 28che nelle scorse settimane ha soccorso e poi riportato in Libia un centinaio di migranti, tra cui 5 donne e 5 bambini. I firmatari del documento sono una trentina e chiedono ai pm napoletani di verificare se ci sia stato, o meno, un “respingimento” di migranti, in violazione delle convenzioni internazionali, in particolare della Convenzione Europea per i Diritti Umani e della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Nell’esposto viene anche chiesto all’autorità giudiziaria di verificare il ruolo che ha svolto il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo.
A depositare l’esposto sono stati gli avvocati Elena Coccia e Danilo Risi. “Lo presentiamo alla Procura di Napoli – spiegano – poiché la società armatrice ha sede a Napoli”. “Il nostro Paese – ricordano i due avvocati – è già stato condannato in passato per illegittimi respingimenti collettivi. Vogliamo che questo non si ripeta e che non si crei un precedente pericoloso che con sotterfugi e gioco dello scaricabarile, sottragga chicchessia, ministri, armatori o comandanti di navi, dal pieno rispetto della legge”. “Quando un cittadino del mondo mette piede in Italia o su una nave battente bandiera italiana – concludono i legali – deve sapere che sarà trattato come un essere umano pari agli altri e secondo le regole del diritto, nazionale e internazionale, è non secondo la legge del più forte che è la negazione del diritto”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2018 - 11:30