” In questi giorni, alcuni organi d’informazione si sono occupati della “Casa della socialità”, in relazione a una presunta imminenza dell’apertura al pubblico della struttura comunale, posta tra le vie Verrotti e Menzinger nel quartiere Arenella, già in passato adibita a sottostazione elettrica dell’ex ATAN, come ricorda una targa ancora presente sulla facciata appena rifatta, laddove invece non risulta ancora apposta la targa indicante la nuova destinazione – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. In verità la realizzazione di questo centro polifunzionale era stata annunciata con grande enfasi, oltre due anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative, con uno striscione che ne ricopriva buona parte della facciata. Su tale striscione, che portava in calce il nome e cognome dell’allora presidente della municipalità collinare, all’epoca candidato e poi eletto al consiglio comunale, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari, con la delibera di Giunta comunale n. 874 del 29 dicembre 2015 e con un impegno di spesa di € 366.000,00 “. “Per la realizzazione dei lavori, in mancanza di un cartello di cantiere – sottolinea Capodanno -, cartello, va ricordato, obbligatorio per legge e le cui dimensioni per i lavori pubblici sono fissate dalla Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1729/UL del 1 giugno 1990 nelle misure minime di un metro di base e due metri di altezza, gli unici dati che si possono reperire sono quelli indicati su un foglio affisso sulla recinzione, che riporta l’ordinanza n. 017 del 30/08/2017, a firma del dirigente del servizio attività tecniche della municipalità Vomero-Arenella. In tale documento si legge che l’inizio dei lavori era previsto per il 4 settembre 2017, con una durata stimata in “300 giorni naturali e consecutivi”, contando dunque anche i festivi, la qual cosa comporterebbe che i lavori sarebbero dovuti terminare già il 1° luglio scorso, laddove siamo invece a fine agosto e i lavori sono ancora in corso “.
“Grande clamore poi sembra aver suscitato la presenza di un graffito sulla facciata di via Menzinger, appena riattintata, episodio indubbiamente da condannare, al pari dei tanti analoghi che si ritrovano pure su altri immobili, pubblici e privati, come il muro della villa Floridiana, rimanendo sulla collina – sottolinea Capodanno -. Ma dal sopralluogo all’esterno della struttura son emersi aspetti altrettanto gravi, come la presenza di alcuni ingombranti che continuano a essere abbandonati lungo il marciapiede che circonda l’edificio, senza che vengano posti in atto i provvedimenti del caso “. “Quanto poi alla possibilità che si possa procedere all’inaugurazione della struttura a breve, destinandola alla funzione sociale per la quale è stata realizzata, a parte le perplessità generate, per quanto si sappia, dalla carenza di una regolamentazione che definisca le modalità di attuazione di una tale destinazione, disciplinando criteri di gestione e di fruizione, aspetti sui quali occorrerebbe aprire un dibattito che coinvolga anche i cittadini interessati e i residenti, va osservato che attualmente le opere all’esterno della struttura appaiono ancora incomplete, mancando alcune rifiniture, come quelle delle due aiuole previste ai lati all’ingresso. All’interno dell’immobile le cose vanno ancora peggio. Sono ancora presenti diversi trabattelli che vengono utilizzati per le opere edili ancora in corso, mentre si osserva la mancanza di tutta una serie di elementi indispensabili per l’effettiva funzionalità della struttura. Tra gli altri risulta incompleto l’impianto elettrico anche con la posa in opera dei corpi illuminanti, mancano gli impianti igienico-sanitari, mancano anche gli infissi. Senza considerare il fatto che, una volta che saranno completati i lavori, bisognerà poi procedere a dotare la struttura del necessario arredo per svolgere tutte le attività previste “.”Insomma – conclude Capodanno – di questo passo sarà difficile se non impossibile completare i lavori a breve. Né si possono allo stato valutare i possibili ritardi già accumulati, in assenza di alcuni dati che invece dovevano essere indicati, insieme ad altri, nel succitato cartello di cantiere, come il termine contrattuale dei lavori e le eventuali proroghe concesse. Una situazione sulla quale ci auguriamo che gli organi e gli uffici a tanto preposti vogliano fare al più presto chiarezza “.
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