Trent’anni di carcere per il barbiere di Cava de’ Tirreni che lo scorso gennaio uccise sua moglie in casa. E’ quanto chiesto dal pm in virtù del rito abbreviato. Salvatore Siani quella mattina, una mattina come le altre, uccise con oltre quaranta coltellate sua moglie, Nunzia Maiorano. Siani aveva chiesto alla suocera di far dormire la moglie Nunzia, la cui relazione era ormai terminata, per l’ultima volta insieme. Una storia d’amore ormai naufragata nella separazione. Lui diceva di amarla e che non le avrebbe mai fatto del male eppure la relazione non funzionava più per colpa di lui che quasi sempre dimenticava di avere moglie e figli, continuando la sua vita da single. Quella mattina quando è avvenuta la tragedia Siani aveva accompagnato i figli a scuola e al ritorno scatenò la sua violenza contro la donna. Dall’ autopsia è emerso che l’uomo ha inflitto alla donna quaranta coltellate. Siani dopo aver ucciso la moglie continuava a chiamarla “l’amore della mia vita”. Dalle analisi del sangue è stato poi dimostrato che l’uomo era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Sul corpo di Nunzia furono trovati anche dei morsi. Il suo viso era irriconoscibile: tumefatto con zigomi rotti. Molto probabilmente fu anche colpita alla pancia poiché il fegato presentava delle lesioni. Per giustificarsi l’uomo disse che si era difeso e che l’omicidio era maturato a seguito di una lite. Dopo aver ucciso la moglie, infatti, sferzò alcune coltellate anche contro se stesso.
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