Nonostante il suo recente pentimento Domenico D’Andò detto o’ chiatto, 24 anni, è stato condannato al carcere a vita. Il giovane, che è nipote di Pietro Caiazza ras del clan Amato-Pagano e figlio di Antonino, vittima di lupara bianca nell’ambito della prima faida di Scampia tra il clan Di Lauro e gli scissionisti, è accusato di aver ammazzato e fatto a pezzi nella sua casa di Giugliano i due boss del contrabbando Luigi Ferrara e il suo socio Luigi Rusciano insieme con il suo complice minorenne Aniello I. di Acerra condannato nel marzo scorso dal Tribunale per i minori a 15 anni di carcere. I corpi dei due di Mugnano e Casoria furono ritrovati il 16 febbraio scorso fatti a pezzi e seppelliti in contrada Franzese di Afragola. Una operazione da “macelleria messicana” per sbarazzarsi dei corpi dei due che avevano “sgarrato” con i clan dell’area Nord di Napoli. D’Andò ha fatto
i nomi di quelli che lo avevano aiutato ma anche i mandanti di quell’orrendo omicidio, ma tutto questo nel processo di primo grado non gli è servito per evitargli il massimo della pena.Mondragone. “Ci scusiamo per il disagio. Stiamo lavorando per ripristinare al più presto il servizio.”… Leggi tutto
Jannik Sinner si conferma numero uno al mondo vincendo, per la prima volta, alle Atp… Leggi tutto
La sentenza della Corte di Cassazione (prima sezione, presidente Aprile) che annulla la condanna all'ergastolo… Leggi tutto
Napoli.Il maestro Giovanni Allevi ha portato un tocco di magia nel cuore dell'ospedale pediatrico Pausilipon… Leggi tutto
Castellammare. Al centro dell'attenzione nazionale per un'aggressione a una maestra a scuola da parte dei… Leggi tutto
Genitori che perdono figli per mano di giovani criminali. Figli che arrivano a delinquere, perché… Leggi tutto