Ci sono anche gli avellinesi Gerardo Vozza e Massimo Mallardo della Gm Consulting (con sede a Lefkosia, Cipro e ad Avellino) insieme ad altri 6 irpini tra le 40 persone indagate ì nell’operazione coordinata dalla Procura di Como, che ha smantellato una presunta associazione a delinquere di natura transnazionale finalizzata a commettere delitti di riciclaggio e di abusiva attività di raccolta del risparmio con il cosiddetto schema «Ponzi», il cui nome deriva da un immigrato italiano negli Stati Uniti che aveva trovato il modo di raggirare un gran numero di persone. le accuse sono di riciclaggio, associazione a delinquere, truffa e abusiva attività di raccolta fondi tramite crowdfunding.
L’attivita’, diretta dalla Procura di Como e condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como in diverse regioni, e’ tesa a dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal dip di Como per circa 34 milioni di euro. L’operazione e’ scaturita dalle indagini sull’omicidio dell’architetto Alfio Molteni, ucciso a Carugo nel 2015 da un gruppo di sicari secondo l’accusa incaricati dalla moglie e dal suo amante. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa, presieduta dal procuratore della Repubblica di Como, Nicola Piacente alle 10 e 30 nel Palazzo di Giustizia.
L’associazione a delinquere, formata da 19 persone, era operativa sin dal 2014 in vari stati tra cui Austria, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Confederazione Elvetica, Cipro (oltre che in numerose citta’ italiane) ed era finalizzata a commettere delitti di abusivismo finanziario e riciclaggio messi a segno in attraverso le societa’ estero vestite, con strutture anche a Lugano, W&H CONSULTINO Sa (di diritto lussemburghese), M.g.A. Consulting Gmbh (di diritto austriaco ma operativa a Modena) e LAREFER ltd (di diritto cipriota ma operativa ad Avellino). Tutte erano prive di abilitazione ad operare in Italia in quanto mai iscritte all’albo dei soggetti autorizzati dalla Consob che hanno collocato prodotti finanziari abusivi (quote di crowdfunding) sul territorio italiano Le somme di denaro raccolte con la collocazione dei prodotti finanziari non erano destinate alle attivita’ di investimento proposte, ma divise tra i componenti della associazione e in parte utilizzate per pagare gli elevati rendimenti sugli investimenti sottoscritti dai vari clienti per stimolare la raccolta di ulteriori somme di denaro. Il collocamento dei prodotti finanziari era altresi’ realizzato, utilizzando una piattaforma finanziaria chiusa denominata ASAP Vip Club che consentiva la gestione di operazioni monetarie di trasferimento anche all’Estero delle somme di denaro con gli investitori italiani in modo non tracciabile. L’indagine e’ stata condotta, anche con attivita’ di intercettazione, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, e si e’ avvalsa del significativo contributo fornito dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Avellino, dalle Autorita’ di vigilanza Consob e Banca d’Italia, da Eurojust e dalle Autorita’ di Austria e Bulgaria.
Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2018 - 07:05