Torre Annunziata/Castellammare di Stabia. Il comune di Torre Annunziata chiede la chiusura della tratta ferroviaria Torre Annunziata-Castellammare di Stabia. Nella giornata di venerdì 27 luglio l’amministrazione comunale oplontina in una riunione di giunta, presieduta dal Sindaco Ascione, ha varato un atto di indirizzo chiedendo alla regione Campania la chiusura della tratta ferroviaria. “L’apertura della bretella che collega l’autostrada al porto commerciale e alla zona industriale, provoca l’arrivo di numerosi veicoli. Il tratto stradale – si legge – in questione per via Provinciale Schiti è attraversato dalla tratta ferroviaria (R.F.I.) Castellammare di Stabia / Torre Annunziata Centrale, con la presenza di un passaggio a livello che rappresenta un ostacolo per la circolazione degli autoveicoli causando un intenso traffico in città”. A commentare questa vicenda è Tonino Scala con una nota stampa. “L’atto proposto dal Sindaco e dalla Giunta ha dell’incredibile – dice il consigliere – Da anni si insegue questo intento scongiurato solo grazie alla caparbietà “di comitati e pendolari”. La tratta è utilizzata da turisti e da cittadini dell’area, in particolare da studenti e lavoratori per cui ricopre un’importante funzione sociale.
Nel mentre il progetto per la “Tramvia” che fine ha fatto? Ottimo, certo, ma resta un progetto per cui quando sarà trasformato in realtà ne riparleremo. Per queste ragioni presenterò una risoluzione in Consiglio comunale per dire “NO” a quest’atto che si rivela alquanto insensato e dannoso. Servirebbe – continua Scala – un premio Nobel agli “scienziati” torresi. Da anni “Trenitalia” prova ad eliminare questa tratta. Sono anni che in tanti, con sforzi, siamo riusciti ad evitare questa decisione, lavorando con tutti gli enti preposti per rendere un servizio più efficiente, con più corse, fermate e mezzi, ma più leggeri, di meno impatto e più funzionali. Bisogna lavorare per ottenere una linea moderna che possa essere una ricchezza e non un disagio, ma la richiesta del comune di Torre è la cosa più facile da ottenere: la chiusura. La miopia di una classe politica per fare questo bel regalo a “Trenitalia” e a chi vuole fare un dono alle imprese che provano a mettere le mani, da troppi anni, su quel pezzo di città. La sfida deve essere quella di provare a ridurre le auto potenziando il trasporto su ferro e su gomma. Penso che sia ancora valido e possibile realizzare quel famoso progetto relativo alla mobilità dolce e alternativa fermo nei cassetti del Comune e della Regione. La linea su ferro è un pezzo di storia nata nel 1839 durante il Regno dei Borbone, ad opera delle Ferrovie dello Stato collegando due centri vitali dell’intera area costiera: Castellammare a Torre Annunziata. Questa deliberà la contrasterò con tutte le mie forze perché è innanzitutto un atto ignorante, retrogrado e anacronistico. Mentre nel mondo si aprano tratte ferroviarie, si costruiscono metropolitane, nella provincia a sud di Napoli la giunta di Torre Annunziata vuole chiuderle. Non ho parole, mi indigno! Combatterò – conclude – con tutte le forze a mia disposizione questo atto insieme a quanti intendono non rassegnarsi a questo terribile stato di cose”.
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