“Motivi sentimentali”, secondo quanto apprende l’agenzia di stampa Ansa da fonti dell’Esercito, sarebbero legati al suicidio di Enrico De Mattia che i suoi amici su facebook chiamavano ‘Babbà’, militare di Strade Sicure avvenuto ieri a Palazzo Grazioli a Roma. “Chi in queste ore prova a strumentalizzare il fatto riconducendolo a informazioni o motivazioni false – rilevano le stesse fonti – compie un atto di sciacallaggio, anche nei confronti della famiglia del soldato che in queste ore sta vivendo un grande momento di dolore”. Intanto, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’armata Salvatore Farina, a nome di tutti i militari della forza armata esprime la sua vicinanza e il proprio profondo cordoglio alla famiglia del Caporal Maggiore Enrico De Mattia, scomparso tragicamente in servizio. Personale dell’Esercito – riferisce un comunicato – “ha immediatamente informato la famiglia e, sin dal primo momento, sta fornendo il massimo supporto logistico e psicologico alla stessa”. La forza armata collabora, “con la massima trasparenza e piena disponibilita'”, alle attivita’ degli organi inquirenti “per accertare le motivazioni che possono aver condotto il militare a compiere questo tragico gesto”. Il militare 25 anni, originario di Angri , si e’ suicidato ieri pomeriggio durante il turno di servizio a Palazzo Grazioli nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure’. La pagina facebook di Enrico in queste ore si sta riempiendo di messaggi di ricordi di amici e parenti increduli alla notizia.
“Che tu possa sorridere anche da lassu'”. E’ uno dei messaggi di cordoglio postati sulla bacheca Facebook di Enrico ‘Babbà’ De Mattia, il caporal maggiore dell’Esercito originario di Angri che ieri pomeriggio si e’ tolto la vita a Palazzo Grazioli. La notizia della scomparsa del 25enne ha lasciato sgomenta l’intera comunita’ di Angri. “Il tuo sorriso era uno di quei rari sorrisi. Manchi a tutta la comunita’ angrese” ha scritto Rossana sul social network, accompagnando il testo con una fotografia che ritrae il giovane sorridente. “Bastava gia’ solo pensarti per sorridere. Non puo’ essere Enri'”, il messaggio postato in rete da Maria. Tanti anche i ricordi dei colleghi conosciuti durante la carriera militare. “mi sei stato vicino quando purtroppo mio nonno venne a mancare, mi sei stato vicino quando avevo 40 di febbre e ti prendevi cura di me come un figlio…alla fine avevamo raggiunto la nostra serenità, strade diverse, vite diverse ma sempre nel cuore eri e sarai! I fratelli non si possono cancellare ne dimenticare. Ciao Enrì”, l’addio di Mirco che riassume tutti i momenti trascorsi assieme al 25enne. Michele, altro collega conosciuto in divisa, lo ricorda come “un bravo figlio, solare, altruista”.
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