L’ultimo singolo degli ‘o Rom, gruppo musicale napoletano, anticipa l’uscita del nuovo album in autunno. Shukar Drom in lingua romanì significa “Bel Viaggio” e il brano è il racconto di un percorso che prende ispirazione da “Itaca” del poeta greco Costantino Kavafis che pone l’accento sulle “lunghe strade”, gli ostacoli e i traguardi prima di raggiungere una meta. Allo stesso modo, Shukar Drom diventa la parabola di quei percorsi impervi che non devono avvilire il viandante ma spronarlo a stringere i denti per arrivare a destinazione. E’ in questo viaggio che si diventa rom, che si assorbono culture e tradizioni diverse, che si generano quelle contaminazioni proprie soltanto dei popoli nomadi. “Mille anni fa – spiegano Carmine D’Aniello e Carmine Guarracino, i due artisti fondatori di ‘o Rom, autori dei testi e delle musiche dei brani – le popolazioni erano libere di viaggiare, di stanziarsi in ogni parte del mondo. Oggi, nel 2018, i muri sono sempre più alti e perfino i porti sono sbarrati. In passato l’incontro con un’altra popolazione era visto come un arricchimento, soprattutto culturale, oggi si parla di censimenti e si torna più indietro di mille anni fa”. Shukar Drom vuole essere un inno all’apertura verso il diverso ma rappresenta anche un momento di crescita professionale per gli ‘o Rom: il singolo e’ l’inizio di un nuovo percorso musicale per la band che, a dieci anni dalla sua fondazione, sceglie di abbracciare completamente la sonorità della world music, autentica e senza suoni elettronici, attraverso un brano cantato interamente in napoletano. “Cantando in napoletano – dichiarano gli ‘o Rom – ci diamo una nuova identità. Dopo un confronto decennale con artisti dell’area balcanica, con musicisti rumeni, bosniaci e macedoni, dopo aver cantato in romani’, adesso proponiamo una canzone che fonde la struttura tipica della musica napoletana con le armonie e i cambi di tonalitàche caratterizzano quella gipsy”. Il connubio zingaro-napoletano si rivive anche nel videoclip di Shukar Drom, con la sceneggiatura dello scrittore partenopeo Luca Delgado, girato a Scampia.
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