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Salerno, caccia agli altri del branco autori dell’accoltellamento dei tre fratelli napoletani

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Traditi dalle telecamere. E così sono stati arrestati due giovani del branco che l’altra notte a Salerno hanno ferito a coltellate tre gio­vani, tutti fratelli di cui due gemelli, di Napoli in piazza Gian Camillo Gloriosi, nel quar­tiere Torrione. Si tratta di Matteo Manzo di 19 anni, di Pastena e di un 16enne del Villaggio dei Puffi a S. Eustachio. Il primo è stato condotto nel carcere di Fuorni, il secondo è stato tra­sferito in un centro di prima accoglienza destinato ai mi­nori. I carabinieri sono riu­sciti a risalire alla loro identità attraverso le imma­gini delle telecamere di vi­deosorveglianza presenti in zona e grazie al racconto for­nito da alcuni testimoni. Re­cuperata anche l’arma utilizzata durante la lite, un coltello di 7 centimetri. I militari adesso sono a lavoro per pro­vare a individuare gli altri componenti del branco che ha ferito gravemente il più grande dei tre fratelli, colpen­dolo almeno con 30 coltellate. Il 26enne è ricoverato nel re­parto di Chirurgia d’Urgenza all’ospedale “Ruggi” di Sa­lerno. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico per su­turare le lesioni riportate al rene, al polmone e all’inte­stino. La prognosi resta riser­vata ma non sarebbe in pericolo di vita. Accertamenti in corso anche per il fratello 22enne che ha riportato fe­rite superficiali, mentre il suo gemello è stato dimesso. Non è ancora chiaro il motivo dell’aggressione.
Matteo Manzo, secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe inferto le coltellate alle vittime. Si sta valutando la posizione dell’altro arre­stato. Il branco, secondo le immagini, era composto da almeno da cinque persone. La loro posizione viene valutata: se cioè hanno partecipato attivamente all’aggressione oppure hanno dato solo un sostegno morale, incitando gli amici. Nelle prossime ore, i carabinieri al comando del tenente Taglietti, opereranno altri fermi. Anche perchè c’è da valutare il motivo dello scontro avvenuto intorno all’una di notte. Le dichiarazioni dei tre napoletani – due di loro risiedono a Salerno da alcuni anni, uno fa il cameriere e un altro il bagnino-non convincono gli investigatori. La
pista dei futili motivi non regge davanti a tanta aggressività e alla presenza di un
coltello. Dietro lo scontro potrebbe esserci qualcosa di più grave.


Articolo pubblicato il giorno 13 Luglio 2018 - 08:50

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