Rubavano autovetture nel Salernitano e rivendevano i pezzi anche attraverso inserzioni su noti siti web. E’ quanto scoperto dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia che hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di sette persone (l’ottava e’ attualmente ricercata), accusate di furto aggravato e continuato. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in conferenza stampa dal procuratore Corrado Lembo, dal procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale, dal comandante del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, Enrico Calandro e dal comandante della compagnia di Battipaglia, Erich Fasolino. Le indagini hanno consentito d’individuare due distinti gruppi criminali, provenienti l’uno dall’Agro Nocerino Sarnese (Pagani, Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Scafati) e l’altro da Napoli e Casalnuovo che, in trasferta, consumavano numerosi furti di autovetture e anche qualche furto in abitazione nella Piana del Sele. Gli indagati, tra il settembre del 2016 e il gennaio dell’anno successivo, si sarebbero resi responsabili di 19 furti di auto. I furti sono avvenuti a Tramonti, a Bellizzi, a Montecorvino Pugliano e a Pontecagnano Faiano. In quest’ultimo comune, fu portata via una vettura dopo un furto in un appartamento. I colpi sono avvenuti sempre di notte; i sopralluoghi, invece, durante il giorno. Una volta impossessatisi dei veicoli, a seconda del gruppo che ‘operava’, il bottino veniva portato nel quartiere di Secondigliano a Napoli oppure a Scafati dove venivano smontate e i relativi pezzi di ricambio rivenduti sul web o attraverso commercianti. L’indagine e’ stata avviata dopo decine di denunce sporte dalle vittime. Cosi’, i carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno analizzato i dati derivanti dai sistemi di videosorveglianza, in particolare dell’autostrada. Dai frame delle telecamere, i militari dell’Arma hanno notato, leggendo i numeri delle targhe, che le auto rubate imboccavano tutte l’A2 del Mediterraneo in direzione Nord. E, tutte, venivano seguite da macchine, prese per lo piu’ a noleggio, guidate da complici. Incrociando, poi, le risultanze delle immagini con i traffici telefonici nelle zone interessate dai furti e nel tragitto percorso dalle auto rubate, gli investigatori hanno individuato le utenze telefoniche usate dagli indagati, comprovando la loro presenza nei luoghi in cui sono avvenuti i furti. Dalle indagini, infine, e’ emerso che le societa’ di noleggio auto erano totalmente ignare del fine ultimo per il quale venivano noleggiate le vetture.
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