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Pompei: Urbanistica di retroguardia e senza riflessi nella Buffer Zone

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Negli ultimi tempi nei pochi circoli politici esistenti e nelle rare cerchie politicanti ancora in vita nel Piccolo Mondo Antico della Politica pompeiana circolano e si agitano nuove/vecchie problematiche urbanistiche. E appare chiaro che le ipotesi e le tesi attraversano maggioranza e opposizione. Tutti insieme appassionatamente, salve pochissime eccezioni.Si tratta perรฒ di Urbanistica di retroguardia. In ritardo di un ventennio, piรน o meno. Nel migliore dei casi almeno datata e giร  superata in altri paesi della stessa area vesuviana. Ma meglio questo che il niente che trasuda da Palazzo de Fusco sulle tematiche piรน generali e irrisolte che interessano la Cittร  Nuova. Essa รจ oggetto della Buffer Zone e del Piano di Gestione UNESCO, piuttosto che soggetto principe di essa.
Ma, tolti gli Scavi, sembra non interessare a nessuno il suo futuro, mentre si disegnano nuovi scenari territoriali per gli effetti innescati dal Grande Progetto Pompei. Intanto, al Comune di Pompei si discetta ancora sulla frazionabilitร  dei fabbricati in Zona Rossa, a paritร  di carico urbanistico. Cerchiamo ora perรฒ di essere piรน chiari e comprensibili per il lettore e quindi parliamo, anzi scriviamo, come si mangia. E cosรฌ ci spieghiamo meglio, scrivendo che in Zona Rossa la divisione di una unitร  abitativa immobiliare in due, senza aumento di superfici utili, diventa frazionamento ammissibile in quanto non determina un aumento della capacitร  insediativa della unitร  immobiliare originaria.

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Ma il fatto รจ stato dibattuto e messo in quarantena. Fino a quando? Eโ€™ ancora dibattuta invece, ma non in quarantena, una iniziativa privata, con ricadute pubbliche notevoli, che riguarda la realizzazione di una quarantina di box auto, interrati o parzialmente in vista, in quanto verrebbero edificati nella scarpata – alta una decina di metri – che sovrasta via Mazzini nellโ€™area corrispondente, a monte, allโ€™ultimo tratto di Via S. Giuseppe. Eโ€™ un intervento urbanistico da โ€œfondo del barileโ€ giร  grattato, quindi in sรฉ modesto, ma prevede una concessione โ€œin perpetuoโ€ di aree comunali al privato imprenditore. Il fatto in sรฉ fa arricciare il naso sia a esponenti della maggioranza che della opposizione. Pare che sentano puzza di bruciato. La stessa che, stando ai rumors, sembra emanare dai sotterranei dellโ€™HOTEL del ROSARIO, oggetto di indagini in area peraltro archeologicamente molto fertile, al momento del primo insediamento postbellico. Eโ€™ vero perรฒ anche che la โ€œquestioneโ€ urbanistica, vecchia e irrisolta, ha generato danni a Pompei, la quale si ritrova un Piano Regolatore che ha esaurito ogni potenzialitร . E anche un Regolamento edilizio vecchio piรน del piano Regolatore e piรน di esso, se possibile, datato e logoro. Lo svecchiamento e la ri-attualizzazione di entrambi potrebbe farsi con semplici procedure di aggiornamento normativo in tema di utilizzo dei cantinati, dei seminterrati, dei piani superiori al primo, a scopi commerciali o produttivi. Cosรฌ come una nuova e piรน logica disciplina delle vetrine dei negozi, disancorandola dalla gabbia illogica dei trenta centimetri di sporto.

Insomma lโ€™Urbanistica a Pompei รจ una questione irrisolta finora per la indifferenza delle passate , ma anche delle recenti Amministrazioni comunali. Lโ€™Amministrazione che fu retta da Dโ€™Alessio si occupรฒ soprattutto di favorire lโ€™insediamento della Cartiera. Essa si รจ rilevata letteralmente micidiale per la economia Pompeiana legata al commercio e alla proprietร  edilizia. Una follia.
Lโ€™amministrazione Uliano, che seguรฌ quella a targa Dโ€™Alessio, ebbe soltanto sostanzialmente il tempo di opporsi fragorosamente alla localizzazione dellโ€™HUB ferroviario. Unโ€™altra follia. La collettivitร  Pompeiana – e i giovani soprattutto – ne stanno pagando le conseguenze. E non รจ sufficiente il fenomeno positivo innescato dalla aumentata presenza di turisti di ogni latitudine nelle strade di Pompei, grazie ai B&B, ai BnB, ai Resort, alle Rooms e agli Studios. Essi sono sorti spontaneamente – nonostante la inazione delle Amministrazioni Comunali e degli Uffici Turistici regionali – seguendo o, piรน spesso, anticipando la aumentata richiesta turistica, innescata virtuosamente dal Grande Progetto Pompei e della sua eco nel mondo. Con o senza scoperteโ€ฆ di serie e non, sfuse, a pacchetti o a rate.
Federico L. I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 13 Luglio 2018 - 16:51

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