Il Partito Animalista Italiano, da poco membro ufficiale del crescente Movimento Internazionale per la salvaguardia degli animali e del nostro pianeta, insieme agli altri Partiti Animalisti Europei – che vanno dal noto Partito Animalista Olandese di Marianne Thieme (il quale ha diversi deputati nel Parlamento ed al Parlamento Europeo) al Portoghese (che pure ha deputati eletti in Parlamento) a quello Spagnolo (Pacma) a quello Tedesco, Francese, Svedese, tutti membri della Animal Political Foundation e Political Party; hanno prodotto un articolo di opinione sulla necessità internazionale di un “Cambio di Regime”.
Si riporta integralmente l’articolo:
“I politici impazziscono dietro alle maggioranze: maggioranze per creare coalizioni, maggioranze per raggiungere i loro obiettivi, maggioranze per cambiare l’agenda politica. Ma noi esseri umani non siamo la maggioranza. Una recente ricerca di un gruppo di scienziati internazionali, guidati dal professore Ron Milo dell’Istituto Scientifico Weizman, mostra come l’umanità si comporti come fosse un’epidemia per tutte le altre forme di vita sul Pianeta. Ciò mentre i 7,6 miliardi di persone che popolano il mondo, paradossalmente, contano solo per lo 0,01 % della vita sulla Terra. Se qualsiasi altro tipo di specie facesse così tanti danni così come ne fa l’umanità, noi faremmo di tutto per contrastarla immediatamente. Dal canto nostro, stiamo facendo già così con alcune specie che sono, letteralmente, di vitale importanza per la nostra sopravvivenza: combattiamo molti insetti con i pesticidi su larga scala, mettendo così in pericolo le nostre stesse vite modificando il ritmo della natura, anche se questo lo scopriremo solo col tempo. Eppure, solo un approccio rispettoso delle altre forme di vita sulla Terra ci può dare davvero un futuro sostenibile. Anche se apparentemente lo sappiamo, alla fine non lo realizziamo a sufficienza. Dall’inizio della nostra civilizzazione, l’83% di tutti i mammiferi liberi in natura e metà delle specie di piante sono stati cancellati a causa della “mano umana”. La totale trasformazione della vita sulla Terra è evidente dalla completa modificazione della biodiversità o, spesso, dalla mancanza della stessa.
Prendiamo come esempio gli uccelli. Dopo la seconda guerra mondiale, il consumo mondiale di pollo è esploso con l’arrivo dell’industria alimentare. Oggi i polli da allevamento sono la specie di uccelli più numerosa al mondo, con quasi 60 miliardi di polli macellati in un singolo anno. I polli da allevamento industriale rappresentano il 70% di tutti gli uccelli del Pianeta, ciò sta a significare che solo il 30% di tutti gli uccelli sono ancora liberi in natura. E ancora, metà delle diverse razze di pollo sono state sterminate perché l’industria di pollame si è focalizzata sulla produzione del “pollo industriale”. Questo effetto, però, è anche diventato di per se’ rischioso quando parliamo di difetti genetici. Difatti, l’estremo numero di polli allevati, l’uso eccessivo di antibiotici su larga scala con il sommarsi di agenti patogeni, crea un grave rischio per la salute pubblica. Secondo gli scienziati, la “zoonosi” può portare ad una pandemia di proporzioni senza precedenti, quasi apocalittiche!
Il professor Jan Zalasiewicz, geologo della università di Leicester, afferma quanto segue sull’allevamento industriale di polli, e cioè che questo rappresenta la più chiara evidenza della Nuova Era di moderno antropocentrismo e delle sue conseguenze: “grazie a noi, il pollo da allevamento industriale è diventato l’uccello più popoloso al mondo. Eppure, i suoi resti sono stati buttati in migliaia di discariche e per gli angoli delle strade di tutto il mondo”. Il modo in cui viviamo adesso è principalmente focalizzato alla massimizzazione della nostra prosperità, incentrata solo sul breve termine. Il nostro impatto ecologico è così ampio che tutte le risorse naturali primarie (acqua, olii, biomasse) che la Terra ci può produrre in un anno solare, si esauriscono già a metà agosto di ogni singolo anno. Per il resto dell’anno viviamo di un “credito” che sprechiamo irresponsabilmente e che, così, ci porterà ad un futuro incerto. Infatti sul medio e lungo termine, questo modo di vivere non solo minaccerà la nostra salute, ma già mette a rischio le nostre chance di sopravvivenza come specie.
Tutto questo è sotto gli occhi di tutti. Ma l’umanità — lo 0,01% — è così focalizzata su sè stessa che quasi tutti i partiti politici mantengono una visione solo a breve termine, soprattutto quando mettono a punto le loro politiche per il futuro. Gli animali, la natura e l’ambiente vengono presi in considerazione solo quando tutti i desideri umani del breve termine sono esauriti e, invero, questo capita anche molto di rado. In Olanda, dove è nato il primo partito per gli animali europeo, nei piani per l’accordo sul Clima in cui i maggiori inquinatori sono chiaramente gli allevamenti industriali di pollame, si vede che questi sono stati un vero “taboo” per ogni possibile soluzione. Letteralmente: “elefanti nella stanza”.
Nel 2006, per la prima volta nella Storia, un partito politico animalista che ha inserito gli interessi dei “non umani” al centro del proprio programma, ha eletto deputati nel proprio Parlamento nazionale. Il Partito per gli Animali Olandese ha difatti eletto in Parlamento due rappresentanti. Oggi questo numero di parlamentari è arrivato a 5 dopo le ultime elezioni, due nel senato, 18 nei consigli provinciali, 15 nel Commissione per le Acque, 33 nei consigli municipali ed un Eurodeputato eletto nel 2014 al Parlamento Europeo.
In termini internazionali, l’organizzazione dei Partiti per gli Animali e per la Natura è anche uno dei più veloci movimenti in crescita nel Mondo, con un programma basato sulla protezione degli “interessi dei più deboli” contro il presunto “diritto del più forte”. Questo è non solo nell’interesse di chi è “senza voce”, ma pure nell’interesse di quella piccola, ma molto dominante, minoranza composta dagli esseri umani. Il diritto di controllare e sezionare altre specie sino alla loro morte a milioni, non ha giustificazioni. Non siamo la specie arrivata per prima sul nostro Pianeta, nè la nostra intelligenza può essere vista come la giustificazione per la nostra crudele ed auto dichiarata supremazia. Come “Terrestri”, abbiamo il dovere e la necessità di riconsiderare la nostra interazione con gli animali, la natura e l’ambiente. Gandhi disse che il grado di civlizzazione di un popolo si misura dal modo con cui vengono trattati gli animali. Il Partito per gli Animali affronta tale offensiva per la civilizzazione: dare una voce al 99,99% anche nell’interesse di quel 0.01%.
Ora ci sono 19 Partiti per gli Animali e oltre 17.000 movimenti di protezione per gli animali nel mondo. Il Partito Animalista Italiano è uno di loro. Il nostro Progetto e Sogno è quello di fare gli interessi di tutti gli esseri viventi della Terra, incluso quello degli esseri viventi che vengono visti dagli uomini solo come una proprietà o oggetti da sottomettere, animali da macello o mero bestiame, nonostante questi siano di importanza essenziale per le nostre vite sulla Terra e per lo stesso Pianeta.
FIRMATO
Marianne Thieme, Leader del Party for the Animals (Olanda)
Sottoscritto dagli altri Partiti per gli Animali Europei
Cristiano Ceriello, Partito Animalista Italiano (Italia)
Santeri Pienimäki, Animal Justice Party of Finland (Finlandia)
Silvia Barquero, PACMA (Spagna)
Bruce Poon and Tamasin Ramsay, Animal Justice Party (Australia)
Endri Haxhiraj, Institute for Environmental Policy (Albania)
Therese Ericsson, Djurens parti (Svezia)
Kyriacos Kyriacou, Animal Party Cyprus (Cipro)
Constance Adonis Villalon, DierAnimal (Belgiuo)
Liz White, Animal Protection Party of Canada (Canada)
Robert Gabel, Matthias Ebner and Sandra Lück, Partei Mensch Umwelt Tierschutz (Germania)
Héléna Besnard, Isabelle Dudouet-Bercegeay and Hélène Thouy, Parti Animaliste (Francia)
André Silva, Pessoas-Animais-Natureza (Portogallo)
Vanessa Hudson, Animal Welfare Party (U.K.)
Ivan Kurajov, Society for the Protection of Animals (Serbia)
Zülal Kalkandelen, Animal Rights Watch Committee, The Independent Animal Rights Group (Turchia)
Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2018 - 16:22