Napoli. Dopo l’ennesima aggressione ai danni di un agente penitenziario nel carcere di Secondigliano arriva un comunicato di protesta e solidarietà da parte del sindacato Sinappe. “E’ ormai un susseguirsi senza fine, quello delle aggressioni ai danni di poliziotti penitenziari durante l’espletamento del proprio servizio.L’ultima- si legge nella nota-solo in ordine di tempo, è quella verificatasi nel mattino di ieri presso il penitenziario partenopeo di Secondigliano che ha visto quattro colleghi costretti a ricorrere alle cure del nosocomio più vicino con prognosi fino a 10 giorni.Erano circa le 9 del mattino di ieri quando un Assistente Capo, impegnato nella battitura delle inferriate, è stato malamente aggredito con calci e pugni da un detenuto che si rifiutava di aderire al regolamento e consentire quindi gli ordinari controlli di sicurezza. Stessa sorte è toccata agli altri tre poliziotti intervenuti per ripristinare l’ordine e la sicurezza.L’ennesima dimostrazione di inciviltà e mancata aderenza alle regole posta in essere da appartenenti alla popolazione detenuta, è la goccia che fa traboccare il vaso e mette la parola Basta come sigillo alla tolleranza dei poliziotti!Il Si.N.A.P.Pe chiederà un intervento esemplare nei confronti del detenuto ed una presa di posizione decisiva da parte dell’Amministrazione che deve porre termine ad un tale “bollettino di guerra”!”Una situazione fuori controllo da troppo tempo – continua Luigi Vargas – Segretario Nazionale Si.N.A.P.Pe – nonostante tutti i gridi di allarme lanciati ininterrottamente. Il personale è esausto e demotivato delle continue vessazioni e di essere vittimizzato da episodi che compromettono seriamente l’ordine, la sicurezza e l’incolumità fisica. I detenuti continuano ad avere una condotta tracotante ed iraconda e sono sempre meno avvezzi al rispetto delle regole penitenziarie. Le carceri campane sono oramai diventate una polveriera.Da tempo chiediamo una seria riorganizzazione del lavoro e dei servizi sia a livello regionale che locale – conclude Vargas – ma le nostre richieste continuano ad essere inascoltate.Coinvolgeremo le forze politiche ed istituzionali. È ora di dire basta! Le lavoratrici ed i lavoratori hanno il sacrosanto diritto di espletare il proprio servizio in sicurezza, e senza essere aggrediti da detenuti. Intanto, esprimiamo solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti auspicando ad essi una pronta guarigione.”
Articolo pubblicato il giorno 27 Luglio 2018 - 23:36
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